Spettacolo 13:57 | 01/12/2025 - Rimini

Amarcort: cala il sipario con l'assegnazione del Premio Fulgor

L'assegnazione del Premio Fulgor, dedicato ai cortometraggi regionali, è stato l'atto conclusivo dell'Amarcort Film Festival. A spuntarla – nella finale al Cinema Sant'Agostino - è stato il forlivese Matteo Lolletti con il suo Interior 18, un thriller psicologico ambientato tutto in Romagna, nella Valle del Bidente. La storia sul maxischermo è quella di Marco, 40enne tormentato e insoddisfatto, deciso a trascorrere un weekend nella sua casa di montagna. Ma quella che sembra solo una scampagnata con amici si trasforma presto in un viaggio negli inferni della sua mente. Tra relazioni inquietanti, anomalie e fantasmi interiori, il protagonista si ritroverà impigliato nelle proprie ombre, fino a scoprire che nulla è come sembra. Menzione speciale per Amelia del parmense  Lorenzo Nicolino, un drama di cinque minuti pensato per la fruizione su smartphone e girato interamente in verticale. 

In mattinata, sempre al Cinema Sant'agostino, anche le premiazioni di Paparazzo e il riCiRCOlo dei Sogni. Il primo, contest fotografico dedicato quest'anno al tema del ventennale della scomparsa di Giulietta Masina, è stato vinto da Lorenzo Linthout con una fotografia rinominata "Antiche Visioni". Seconda Carmela Caminiti con "Definisci Femminile", terza Annachiara Molinari con "Clelia, Vanità".  Sul tema libero vince invece Mauro Fumagalli con "Sisters", secondo "L'uomo invisibile" di Anthony Battista e terzo "La Fine", sempre di Mauro Fumagalli.  Per il pubblico di Facebook (premio Like) la foto più bella è "Cornice" di Nadia Cevoli, seconda Bianca Muccioli con "Doppia Esposizione". 

Per il concorso riCIRCOlo dei Sogni, dedicato ai bambini delle scuole elementari, è stata premiata la 5°A della scuola Alba Adriatica  (prima classificata), che si è imposta sulla 4°A della scuola San Salvatore e sulla 4°A della Scuola Montessori. Quest'anno il tema del concorso era "Che strani sogni faccio": i bambini avevano il compito di presentare un disegno ispirandosi al tema e inserendo, all'interno del disegno, la figura di Federico Fellini come lui era solito rappresentarsi: di spalle e con la testa a forma di cuore. 

Cala così il sipario sulla 18esima edizione dell'Amarcort Film Festival, con oltre 200 cortometraggi presentati (più di 50 i registi premiati) in sei giorni e quasi 4mila persone che durante la settimana si sono accreditate per assistere alle proiezioni. Protagonisti soprattutto i giovanissimi: 1200 studenti hanno partecipato alle proiezioni mattutine in Cineteca, al Cinema Tiberio e al Cinema Sant'Agostino, mentre 850 ragazzi hanno assistito alle pellicole direttamente a scuola. 

Soddisfatta la direttrice artistica Simona Meriggi che ha deciso comunque di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, già con la testa alla prossima edizione del Festival. "E' stato tutto fantastico", esordisce Meriggi. "Ma è chiaro che non possiamo essere sempre noi a dover fare lo sforzo per garantire il risultato. Quest'anno è stata dura, soprattutto perchè abbiamo potuto utilizzare meno luoghi del solito: gli spazi più capienti non possiamo permetterceli con i mezzi che abbiamo a disposizione. E' per questo che abbiamo detto tempo fa che ci siamo sentiti abbandonati. Qualcosa deve cambiare". Una frecciatina, nemmeno troppo velata agli stakeholder del territorio, che però non cancella quanto di buono fatto quest'anno. 

"Il Festival cresce. Nonostante questo limite, anche quest’anno abbiamo registrato una presenza di autori ancora più massiccia rispetto alle edizioni precedenti, soprattutto dall’estero: Australia, Cina, Russia, Libano, Argentina, Stati Uniti, oltre che da molti Paesi europei – Finlandia, Romania, Francia, Spagna, Regno Unito, Belgio, Germania, Svizzera. Anche il Campus ha visto il numero dei partecipanti quasi raddoppiare e per noi è davvero un fiore all'occhiello, qualcosa che ci differenzia da tutti gli altri festival. Come sempre portiamo a casa un risultato pazzesco, dal valore doppio se non triplo rispetto a ciò che potremmo permetterci, e questo grazie alla nostra abnegazione e all'impegno di tutti. Quindi – conclude Meriggi - grazie allo staff e al magnifico gruppo di volontari che si sono prodigati affinché tutto funzionasse alla perfezione e affinché tutti lasciassero il Festival soddisfatti e con la voglia di tornare”.

Cronaca