Cultura 12:03 | 28/04/2025 - Rimini

Martedì 29 aprile, flash mob in piazza Cavour, nell’ambito del Progetto Genderful–Corpi/Identità, organizzato da Movimento Centrale Danza & Teatro

DANCE DAY 2025 | #UNICITÀ #LIBERTÀ #DIGNITÀ #TUTTI/E Come ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale della Danza promossa dal CID-UNESCO, Movimento Centrale Danza & Teatro propone per martedì 29 aprile un flash mob nell’ambito del Progetto Genderful – Corpi/Identità. Un evento partecipativo coinvolgente aperto a tutta la comunità. Quest’anno la proposta sottolinea il significato profondo della danza come vettore di unicità, libertà e dignità di tutti i corpi. Il flash mob si ispirerà alle famose "passerelle" di Pina Bausch, un rito collettivo scandito dal ritmo dei tamburi. La condivisione trasformerà piccoli gesti del quotidiano in un messaggio di umanità. Sarà una sequenza semplice ma fortemente evocativa, le danzatrici, i danzatori e la gente comune sfileranno in piazza Cavour, nel cuore di Rimini, per trasmettere attraverso quattro gesti il valore della danza: “unicità”, “libertà”, “dignità” come diritto di “tutti/e”. Quattro gesti simbolici da ripetersi come un potente mantra silenzioso. Il flash mob è promosso da MC e dall’Associazione Culturale Cambia-Menti con la collaborazione della Uisp Rimini, VolontaRomagna, Arci Servizio Civile Rimini e la partecipazione del Liceo Musicale Einstein, delle scuole di danza e delle associazioni della Città. Modalità partecipativa: le scuole di danza, le associazioni e le persone che desiderano partecipare possono confermare la propria adesione inviando una mail a [email protected] indicando il numero dei partecipanti. Verrà inviato un breve tutorial a spiegazione della sequenza gestuale. Convocazione martedì 29 aprile alle ore 18.30 in Piazza Cavour, inizio flash mob alle ore 19.00, abbigliamento: abiti della vita Messaggio di Mikhail Baryshnikov per la Giornata Internazionale della Danza: "Spesso si dice che la danza possa esprimere l'indicibile. Gioia, dolore e disperazione diventano visibili; espressioni incarnate della nostra fragilità condivisa. In questo, la danza può risvegliare l’empatia, ispirare gentilezza e suscitare il desiderio di curare anziché di fare del male. Soprattutto ora che centinaia di migliaia di persone subiscono la guerra, attraversano sconvolgimenti politici e insorgono per protestare contro le ingiustizie, fare un’onesta riflessione si rende vitale. È un fardello pesante da affidare al corpo, alla danza, all'arte. Eppure l'arte è ancora il miglior modo per dare forma al non detto; cominciamo chiedendo a noi stessi: dov'è la mia verità? Come onoro me stesso e la mia comunità? A chi rispondo?"