Cronaca 17:55 | 08/05/2025 - Rimini

Il rapporto sulla povertà della Caritas Diocesana. Suona forte l'allarme e lo dicono i numeri, ma ci sono pure tanti aiuti

Nel 2024, Rimini si posiziona come la seconda città più cara d'Italia, una realtà che colpisce duramente chi già vive in condizioni di fragilità. I prezzi continuano a crescere in tutti i settori essenziali: alimentari (+2,5%), abbigliamento (+1%), trasporti (+2,7%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,8%), istruzione (+4,3%), casa (+2,5%) e bollette (+1,8%). Questo si traduce in un rincaro annuo del 2,5%, pari a 679 euro in più per famiglia, secondo i dati Istat elaborati dall'Unione Nazionale Consumatori.

DIETRO I NUMERI, VOLTI E STORIE

Le 47 Caritas riminesi hanno assistito 4.601 nuclei familiari nel 2024, aiutando complessivamente 8.838 persone, di cui 2.125 minori. Ciò che allarma è soprattutto l'impennata nei passaggi - il numero di richieste di aiuto - cresciuti di 10.000 in un solo anno: da 74.624 a 84.825. In media, ogni famiglia si è rivolta ai nostri centri 18 volte nell'anno, più di una volta al mese, segno di difficoltà persistenti e crescenti. Lo 0,7% dei residenti nella diocesi ha bussato alle porte della Caritas. La povertà colpisce con particolare durezza l'entroterra: Mondaino (1,9%), Gemmano (1,5%), Morciano di Romagna (1,3%), Saludecio (1,1%), San Giovanni in Marignano (1%) e Verucchio (1%). Molte famiglie si sono trasferite nell'entroterra attratte dagli affitti più accessibili, ma si sono ritrovate in grave difficoltà a causa del costo dei carburanti e del caro vita generale.

LA SPIRALE DELLA POVERTÀ

7 persone su 10 tornano a chiedere aiuto (dal 59% del 2022 al 68% del 2024). Questo dato racchiude una verità fondamentale: la povertà non è solo una questione economica o occupazionale, ma coinvolge il benessere relazionale, la salute fisica e mentale, la solitudine, il senso di abbandono, e talvolta problemi di legalità o dipendenze. La povertà si insinua anche nell'incapacità di chiedere aiuto. Sempre più frequentemente, incontriamo persone che scivolano nell'indigenza perché non riescono ad ammettere la propria difficoltà ad amici o familiari, intrappolate in una spirale di vergogna e isolamento. L'aumento dei ritorni rappresenta un segnale chiaro: uscire dalla povertà è sempre più difficile. Ma indica anche che il volontario Caritas diventa progressivamente un volto amico, un punto di riferimento in cui riporre fiducia.

CHI SONO I NOSTRI ASSISTITI

IMMIGRATI: 2.621 persone (57% del totale, +83 rispetto al 2023)

ITALIANI: 1.901 persone (41,3% del totale, +118 rispetto al 2023)

IL VOLTO DELLA POVERTÀ ITALIANA

Mai avuto un numero di residenti nella diocesi così alto: 1.488 persone su 1.901.

• 78% sono residenti stabili nel territorio

• 55% uomini

• 68% con basso titolo di studio

• 28% senza dimora

• 44% tra i 50 e i 65 anni

• 49% vive in solitudineLA REALTÀ MIGRATORIA

Le persone assistite provengono da 91 nazioni diverse, con nuove presenze da Finlandia, Arabia Saudita, Thailandia, Indonesia e Bahamas. Le principali aree di provenienza sono Nord Africa (32%), Europa Centro-Orientale (30%), Unione Europea (12%), Africa Occidentale (11%) e Sud America (7%). Il 40% dei migranti vive sul territorio riminese con la propria famiglia, spesso nuclei con minori e monoreddito che faticano a trovare casa e affrontano difficoltà nella gestione dei figli, soprattutto per donne sole con background culturali diversi. Registriamo un aumento di richiedenti asilo e persone con protezione sussidiaria, conseguenza della "terza guerra mondiale a pezzi", di disastri ambientali e di politiche migratorie che offrono meno risorse per l'integrazione. Molti escono dai circuiti di accoglienza con documenti regolari, ma senza conoscere l'italiano, senza casa e senza lavoro. Particolarmente toccante la situazione delle donne ucraine pensionate che vorrebbero tornare in patria, ma non possono a causa del conflitto.

L'EMERGENZA DEI SENZA DIMORA

La percentuale di persone senza dimora è drammaticamente aumentata dal 29,6% al 35,4% in un solo anno. Parliamo di 1.450 persone, delle quali 368 hanno residenza in provincia di Rimini e circa 300 sono presenze stabili sul territorio, ma senza residenza. Dormono nei pressi della stazione, sotto i ponti, in case e barche abbandonate, nei sottopassi, sotto le pensiline dei tram, nelle cabine in spiaggia e sui sagrati delle chiese. Questo allarmante incremento è dovuto principalmente all'impossibilità di trovare casa in affitto a Rimini e alle richieste di garanzie proibitive, come un intero anno di affitto anticipato. Non possiamo però biasimare i proprietari che spesso hanno avuto esperienze negative con precedenti affittuari e non si sono neppure fidati degli incentivi e delle proposte dei bandi pubblici che garantivano affitti. Un altro fattore determinante è stata la cessazione del Reddito di Cittadinanza, sostituito dall'Assegno di Inclusione. Molti senza dimora, soprattutto italiani, che con il Reddito riuscivano a pagarsi un alloggio, nel 2024 non hanno potuto beneficiare del nuovo sussidio, ritrovandosi letteralmente per strada. Tra i senza dimora prevalgono gli immigrati (67%), prevalentemente giovani da: Marocco, Tunisia, Nigeria, Egitto e Pakistan, con scarsa conoscenza dell'italiano. Ma troviamo anche immigrati di lungo periodo che non sono più riusciti a inserirsi nel mondo del lavoro. Un fenomeno preoccupante: aumentano i senza dimora che hanno un lavoro ma, nonostante questo, non riescono a trovare casa.

NON SOLO DISOCCUPATI

Il panorama della povertà sta cambiando: diminuiscono i disoccupati (63,9%), ma aumentano le persone occupate (12,7%), i pensionati (9,5%) e gli invalidi (4,6%) che si rivolgono a noi. Tra chi lavora o cerca lavoro non ci sono solo persone impegnate nel settore turistico/ricettivo, assistenziale, edilizio ed agricolo, ma anche artigiani, commercianti, operai specializzati, impiegati d'ufficio, artisti ed ex imprenditori. L'aumento di pensionati e invalidi è dovuto non solo al caro vita, ma anche a situazioni di profonda solitudine e abbandono sociale.

IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO

Nel 2024 abbiamo intensificato le nostre azioni:

• Ascolto: 42.674 interventi per 4.601 persone

• Senza dimora: 2.166 docce a 417 persone; 4.349 consegne di indumenti a 1.044 persone; 4.789 notti

in dormitorio per 381 persone; 8.913 notti in albergo sociale per 39 nuclei, pari a 52 persone; 1.996 notti alle Querce di Mamre per 12 persone

• Alimenti: 73.892 pasti in mensa per 1.777 persone; 29.345 pasti nel giro nonni per 115 anziani; 22.848 pacchi viveri per 2.186 persone; 11.516 consegne di viveri a domicilio per 1.141 persone;2.346 carrelli all'Emporio per 323 persone; 50.210€ in buoni spesa per 539 persone; 528 consegne di alimenti e prodotti per neonati a 65 famiglie

• Scuola: 124 pacchetti di materiale scolastico a 76 nuclei familiari

• Sanità: 1.388 visite mediche per 396 persone; 1.553 farmaci per 331 persone

• Supporto economico: 103.276 euro distribuiti a 455 famiglie

• Lavoro: attraverso il Fondo per il Lavoro, 73 candidature, 36 inserimenti lavorativi e 47.779 euro erogati alle imprese

• Accoglienza migranti: 133 persone nei CAS e 56 persone nei SAI

• Legalità: sostegno a 116 detenuti; 7 laboratori e attività di gruppo con i detenuti; percorsi di inclusione per 63 persone; progetto educativo progetto “Tu sei qui (con me), Io sono qui (conte)” che ha coinvolto circa 250 studenti; lavori socialmente utili per 21 persone; misure alternative alla pena per 14 persone

• Giovani: circa 150 ragazzi coinvolti in attività di volontariato; oltre 500 studenti coinvolti in attività di sensibilizzazione

UN GRAZIE DI CUORE

Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza la guida del Vescovo, la collaborazione dei sacerdoti e dei diaconi e l'impegno quotidiano di 786 volontari e 45 dipendenti delle 47 Caritas presenti in diocesi. Un grazie va a Suor Elsa, da poco salita al cielo, alla quale dedichiamo questa pubblicazione, ringraziandola per l’esempio e l’amore che ha dimostrato in 20 anni di servizio ai poveri in Caritas diocesana. Fondamentali sono state le donazioni dell'8x1000, i progetti realizzati grazie ai Fondi europei e ai fondi nazionali, regionali e comunali stanziati dai Distretti di Rimini e di Riccione, gli aiuti di Caritas Italiana e della Delegazione Regionale Emilia-Romagna. Prezioso il contributo dei volontari nell'organizzare mercatini, pranzi, cene e spettacoli per raccogliere fondi, così come le donazioni di privati e famiglie che sostengono mensilmente le nostre attività.

Un sincero GRAZIE a tutti coloro che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse al servizio delle persone in difficoltà. Perché, come ricorda Papa Francesco: "È la carità, specialmente verso i più deboli,

la migliore opportunità che abbiamo per continuare a lavorare in favore di una cultura dell'incontro."

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