La Polizia di Stato, nello specifico la Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura, oltre ad essere istituzionalmente deputata alla definizione delle procedure di rilascio e di rinnovo dei Porti d’Armi, effettua sistematicamente una serie di attività di controllo per la verifica del mantenimento dei requisiti soggettivi del titolo amministrativo che legittima una persona a detenere le armi. In particolare l’art. 38 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (R.D. 18.06.1931 n. 773) dispone che chiunque detiene armi comuni da sparo senza essere in possesso di alcuna licenza di porto di armi in corso di validità, è tenuto a presentare ogni cinque anni la certificazione medica attestante il possesso dei requisiti psico-fisici richiesti per le autorizzazioni in materia di armi ai sensi dell’art. 1 del Decreto del Ministero della Sanità del 28.04.1998, munendosi preliminarmente anche del certificato anamnestico rilasciato dal proprio medico di fiducia con data non anteriore a tre mesi.
L’attività di tali accertamenti è stata intensificata nell’ultimo anno in cui l’Ufficio Armi della Questura che ha compiuto nr. 145 controlli domiciliari a seguito dei quali ha inviato nr. 27 DIFFIDE ai titolari di Autorizzazioni alla Detenzione di armi da fuoco che non avevano provveduto di loro iniziativa, come previsto dalla suddetta norma, a trasmettere il Certificato Medico obbligatorio. A seguito di tali diffide nr. 24 Autorizzazioni sono state sanate con la consegna all’Ufficio di Polizia della prevista certificazione medica, entro i 60 giorni dalla ricezione della diffida, mentre nei confronti di nr. 3 detentori che non hanno ottemperato è scattata la segnalazione al Prefetto che ha provveduto ad adottare il provvedimento di divieto di detenzioni armi e munizioni, ai sensi dell’art. 39 del T.u.l.p.s..
Nei giorni scorsi gli Agenti dell’Ufficio Armi hanno dato esecuzione ai decreti prefettizi provvedendo al ritiro delle armi, ormai illegalmente detenute, per la confisca.

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