"Il 26 giugno il Tribunale di Vicenza ha emesso una sentenza storica sul disastro PFAS: 141 anni di condanne per 11 imputati e risarcimenti per oltre 65 milioni di euro a istituzioni associazioni e cittadini. Una vittoria dei comitati dei cittadini e dell’ambiente. Un precedente importante che dimostra come i territori possano ottenere giustizia di fronte a progetti imposti e nocivi.
Mentre in Veneto si celebra una storica vittoria per l’ambiente e la salute pubblica in Emilia-Romagna nel Comune di Maiolo località Cavallara (RN) prosegue da ormai due anni una controversia ambientale legata alla realizzazione di un allevamento intensivo avicolo promosso dalla ditta Fileni un’azienda già segnalata all’Autorità Antitrust per pratiche di pubblicità ingannevole riguardo alla presunta sostenibilità dei propri prodotti.
I dubbi sull’operato dell’azienda si confermano anche nel Bilancio di Sostenibilità 2023 in cui viene dichiarata la collaborazione con Legambiente e sottolineato un impegno attivo in iniziative ambientali. Tuttavia la realtà a Cavallara racconta un’altra storia. Il progetto approvato tramite PAUR è infatti in palese contrasto con le linee guida regionali che sconsigliano nuovi insediamenti zootecnici in quell’area. Fino al 2012 in quel sito sorgeva il rudere di un vecchio allevamento crollato poi sotto la neve e mai ricostruito proprio a causa del rischio idrogeologico riconosciuto dagli strumenti di pianificazione territoriale.
“Non possiamo promuovere la sostenibilità nei convegni e autorizzare impianti industriali nelle valli più fragili dell’Appennino. Serve coerenza non doppie velocità” dichiara Alessia Lea Di Rago (nella foto) dell’Esecutivo Regionale di Europa Verde sottolineando come “Mentre città come Rimini investono in progetti green e strategie di transizione blu l’entroterra viene sacrificato a logiche industriali che ne compromettono il futuro”.
Europa Verde Emilia-Romagna esprime la propria ferma contrarietà al progetto e invita comitati amministratori forze politiche e cittadini a unirsi in una mobilitazione a difesa della Valmarecchia per un’alternativa fondata su turismo sostenibile agricoltura di qualità e servizi locali"