Nella giornata di martedì 29 luglio le Questure di Piacenza e di Rimini in stretta collaborazione hanno dato esecuzione al Decreto di allontanamento immediato dal territorio nazionale emesso dal Ministro dell’Interno per motivi di ordine e sicurezza pubblica nei confronti di un cittadino straniero di anni 29 in Italia senza fissa dimora, non in regola con le norme per il soggiorno, se pur coniuge e figlio di cittadini italiani, con i quali non risultava convivere. In particolare tale provvedimento è stato richiesto dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza in quanto il predetto risulta gravato di numerosi precedenti per reati contro la persona, il patrimonio, contro la P.A., inerenti alle sostanze stupefacenti e l’immigrazione,commessi in Italia tra il 2014 ed il 2024, con conseguenti condanne e sottoposizione a diverse Misure Cautelari, che lo hanno portato a scontare svariati periodi di detenzione. Negli ultimi periodi, si è altresì evidenziato per comportamenti maltrattanti nei confronti di donne, fatti per i quali è stato più volte arrestato e denunciato anche per diverse violazioni dei provvedimenti cautelari, dimostrando l’indifferenza alle leggi dello Stato. L’indole violenta emergeva in particolare quando si trovava in stato di ebrezza alcolica o in alterazione dovuta all’uso di sostanze stupefacenti, che ne aumentavano la sua pericolosità sociale, elementi con i quali, grazie al lavoro della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Piacenza, veniva altresì sottoposto alla Misura di Prevenzione personale “Daspo Willy”, emesso dal Questore di Piacenza per la durata di anni 1, con il Divieto di accesso in determinate aree urbane, provvedimento che però non sortiva alcun effetto di contenimento della sua personalità violenta e nella commissione di reati con grave turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica. Le recentissime e plurime condotte delittuose, come accaduto in data 16.10.2024, quando veniva denunciato dall’UPGSP della Questura di Piacenza per rapina impropria in concorso, dimostravano per l’ennesima volta una mancanza di volontà di voler intraprendere un percorso finalizzato al raggiungimento di un concreto ed effettivo ravvedimento o di inserimento nel contesto sociale e lavorativo, implementando sempre di più il suo curriculum criminale. Inoltre durante la sua permanenza sul territorio nazionale risulta destinatario di numerosi provvedimenti di espulsione disposti dal Prefetto di Piacenza, anche per motivi di pericolosità sociale, nonché di diversi provvedimenti di espulsione emessi dal Giudice di Pace di Piacenza a titolo di sanzione sostitutiva della pena, con conseguenti Ordini a lasciare il territorio nazionale emessi dal Questore di Piacenza ai quali si è sempre reso inottemperante. In virtù della rilevante e permanente pericolosità sociale, in data 26.05.2025, su proposta del Questore di Piacenza il Tribunale di Bologna ha emesso nei suoi confronti la misura di prevenzione della Sorveglianza di Pubblica Sicurezza, con divieto di soggiorno nel Comune di Piacenza per la durata di anni 3. Il lavoro della locale Divisione Anticrimine, forniva al giudice tutti quegli elementi indicativi di una rilevante, concreta e attuale pericolosità sociale, ponendo lo straniero tra coloro che per la condotta ed il tenore di vita era da ritenersi, sulla base di elementi di fatto, vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose. Rispetto al suo primo ingresso sul territorio nazionale, si rappresenta che giungeva in Italia all’età di 17 anni, per ricongiungersi al padre residente in questa provincia. Rinnovava il proprio permesso di soggiorno solo due volte, poiché a seguito della commissione di reati inerenti agli stupefacenti veniva tratto in arresto e recluso.
All’atto della scarcerazione lo straniero, dichiarava che suo padre aveva acquisito la cittadinanza italiana e per questi motivi veniva invitato a formalizzare la richiesta di permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare U.E., la domanda veniva respinta per l’assenza di convivenza con il cittadino italiano e, perché il padre in realtà era tornato nel suo Paese d’origine da oltre un anno. Nell’anno 2016 veniva segnalato dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione perché sorpreso a delinquere in Ungheria e pertanto ricondotto in Italia. Nel 2018 diventa padre di cittadina italiana, concepita con una ragazza con delle fragilità psichiche, nel tentativo di ottenere un permesso di soggiorno, successivi accertamenti permettevano di accertare che la bambina era stata affidata dopo pochi mesi della nascita e posta in località protetta, stessa sorte per la ragazza ma in altra giurisdizione. Nel corso degli anni veniva rintracciato con altre ragazze di nazionalità italiana, molte delle quali, avviate alla stessa vita criminale dallo stesso straniero, ma l’alcool e gli stupefacenti, hanno permesso solo denunce per maltrattamenti, percosse, lesioni e divieti di avvicinamento. In data 15 luglio u.s., in Cesenatico (FC), la coniuge lo denunciava per percosse, acquisendo così l’ennesima denuncia. Per i motivi indicati, su richiesta dell’ufficio Immigrazione della Questura di Piacenza, il Ministro dell’Interno emetteva il Decreto di allontanamento dal territorio dello Stato con il divieto di rientrare nel territorio nazionale per cinque anni, ed in caso di trasgressione oltre a subire la pena della reclusione fino a un anno verrebbe nuovamente allontanato con accompagnamento immediato alla frontiera, ed il giudice potrebbe sostituire la pena della reclusione con la misura dell’allontanamento immediato, con divieto di reingresso in Italia per un periodo da cinque a dieci anni. Al fine di dare esecuzione al provvedimento indicato, sono state intensificate le attività di polizia finalizzate al rintraccio del cittadino straniero, procedendo anche alle sue ricerchefuori dal territorio provinciale, riuscendo ad individuarlo presso un albergo di Rimini dove lo stesso si era recato per incontrare nuovamente la sua compagna. Rilevata la sua presenza in tale zona dagli agenti della Squadra Mobile di Rimini, con un lavoro effettuato in stretta sinergia tra le Questure, veniva rintracciato ed accompagnato presso quegli Uffici di Polizia e lì trattenuto in attesa delle formalità di rito e dell’udienza di convalida da tenersi presso il Tribunale di Bologna. Infatti nella giornata di lunedì 28 luglio, il Tribunale ordinario di Bologna sostenendo la legittimità del provvedimento ha convalidato il trattenimento consentendo la successiva esecuzione immediata del rimpatrio. Il giorno seguente 29 luglio, personale della Questura di Rimini e della Questura di Piacenza effettuavano l’accompagnamento con scorta internazionale, rimpatriando lo straniero presso il suo Paese d’origine.