Tra le novità che propone quest’anno la biblioteca comunale ci sono gli incontri con gli autori locali, che prenderanno il via martedì 18 novembre alle ore 18, una rassegna dedicata alla valorizzazione della produzione letteraria e non solo del territorio.
Si comincia martedì 18 novembre con Gabriele Nastro, che presenterà Intermundia, un progetto fotografico che esplora l'identità dei luoghi e le modalità con cui il mito persiste nel mondo contemporaneo. L'indagine nasce dalla volontà di scoprire cosa definisca veramente un territorio e quale sia il suo nucleo simbolico autentico, oltre le rappresentazioni ufficiali.
Il progetto prende vita a San Giovanni in Marignano, un luogo dove memoria, tradizione e ritualità agricola si intrecciano ogni giorno e accanto alle figure del calendario cristiano, come Santa Lucia e San Giovanni, sopravvivono Cerere, Artemisia e le antiche pratiche legate al ciclo del grano: tracce di un sapere antico che continua a orientare, spesso in modo inconsapevole, la contemporaneità.
La ricerca di Nastro si sviluppa in un dialogo tra narrazione, mito, antropologia e religione. Così dichiara l’autore: “Come osserva Ernesto De Martino, la crisi della presenza sorge quando l'uomo perde il proprio orizzonte simbolico. Da queste riflessioni nasce l'idea che il mito non sia un semplice relitto del passato, ma un linguaggio attraverso cui una comunità continua a interrogarsi sul mondo. Durante il percorso, la strada più fertile è stata quella di seguire le origini del culto di Cerere, figura cara a San Giovanni in Marignano, per arrivare ad Eleusi e per incontrare Demetra e Kore, tutte figure che sembrano narrare la storia di un rapporto profondo con la terra e portatrici di un segreto, come quello svelato nei misteri eleusini: nascita, perdita, morte, rinascita”.
Intermundia esplora dunque lo spazio di confine tra visibile e invisibile, tra ciò che resta e ciò che cambia. Le immagini oscillano tra documentazione e simbolo, tra osservazione e rivelazione. Il rito antico che sopravvive nel tessuto più quotidiano, la continuità del sacro dentro la fragilità del presente.
Gabriele Nastro
Nasco a Pesaro nel 1972. Mi diplomo in Agraria all’Istituto A. Cecchi di Villa Caprile e proseguo gli studi alla facoltà di Scienze Politiche, indirizzo giornalistico, presso l’Università di Urbino. Scopro la passione per la fotografia all’età di 23 anni, trasmessami da mio padre, dal quale imparo anche i fondamenti dello sviluppo e della stampa in B&N. Mi formo inizialmente da autodidatta e poi frequentando corsi e workshop. Realizzo dapprima fotografie di viaggio, ma la mia attenzione si sposta ben presto sull’esplorazione visiva del mio territorio, la riviera adriatica tra Romagna e Marche, luogo dove vivo e svolgo il mio lavoro.
La rassegna proseguirà poi martedì 2 dicembre con Federico Morini e il suo volume Molini idraulici in bassa Romagna; martedì 9 dicembre sarà la volta di Dorigo Vanzolini, autore de La Valle del Conca: storia, arte, paesaggio, mentre martedì 16 dicembre chiuderà il ciclo Giuseppe Barilari, che presenterà San Giovanni terra di Romània, un approfondimento sulle istituzioni di governo sul territorio nel corso della storia.
Tutti gli appuntamenti iniziano alle ore 18 e sono a ingresso libero.

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