Petitti (Pd):”Proposte del Governo inappropriate, sostengo la rete di 77 penaliste contrarie al ‘ddl femminicidio del Governo’; senza politiche a sostegno e per la prevenzione abbiamo solo slogan, dalla Regione 550 mila euro per il sostegno psicologico alle donne vittime, 358 solo a Rimini quelle arrivate ai centri antiviolenza”
Ancora una volta e, ad aggiungere ulteriore dolore ad un dramma che sembra senza fine, ancora più giovane. La giovane Martina aveva solo 14 anni e sembra impossibile parlare di lei al passato, vittima di una violenza cieca e arcaica che sembra non passare mai.
“Ddl femminicidio” sbagliato, sostengo le 77 penaliste contrarie
Secondo un gruppo di 77 penaliste provenienti da diversi atenei italiani, il ddl rappresenta più un’operazione simbolica che una soluzione concreta al problema della violenza di genere. Le esperte sottolineano come la legislazione vigente già consenta di punire severamente i crimini contro le donne e che l’introduzione di una fattispecie autonoma di femminicidio rischi di essere una misura populista, priva di reali strumenti di prevenzione. Le penaliste evidenziano che il ddl non affronta le radici culturali e sociali della violenza di genere. Viene ignorata inoltre l’urgenza del cambiamento culturale e sociale, che invece dovrebbe essere perseguito attraverso politiche di prevenzione, educazione e sostegno alle vittime, come quelle sostenute dalla Regione Emilia-Romagna.
Cresce del 25% la richiesta di sostegno psicologico delle donne. Dalla Regione Emilia-Romagna 550 mila euro ai territori. 358 le donne che si sono rivolte ad un centro antiviolenza solo a Rimini
Quando si parlaz di prevenzione si fa riferimento anche a interventi specialistici di psicologia e psicoterapia. Per questo la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 550mila euro, destinate alle donne vittime di violenza e ai loro figli e figlie, che potranno così intraprendere percorsi psicoterapeutici con professionisti iscritti all’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna. Per le bambine e i bambini saranno possibili, da quest’anno, anche attività di psicomotricità.
Un servizio sempre più richiesto sia tra chi si rivolge agli sportelli delle case delle donne anche tra le 358 donne che si sono rivolte allo sportello antiviolenza di Rimini; più in generale, tra case delle donne territoriali e centri antiviolenza riminesi, nel solo 2024 erano già cresciuti del 25% le richieste specifiche di colloquio psicologico.
Dal punto di vista tecnico, sono i Comuni, in collaborazione con i centri antiviolenza, a decidere le modalità previste per l’accesso al sostegno: erogando il servizio direttamente o attraverso i centri antiviolenza oppure con un rimborso diretto alle donne per sedute svolte con lo psicoterapeuta di fiducia. In questo ultimo caso il contributo arriva ad un massimo di 60 euro a seduta e 3mila euro totali nell'arco del 2025.