"Spiaggia Libera Tutti"... ma non per tutti - Mentre il Comune di Rimini presenta con enfasi il progetto "Spiaggia Libera Tutti", noi di Potere al Popolo Rimini sentiamo il dovere di denunciare le contraddizioni e le criticità di un’iniziativa che, pur presentandosi come inclusiva, rischia di essere più vetrina che reale strumento di giustizia sociale.
❌ Inclusione solo a parole?
L’idea di una spiaggia accessibile è senza dubbio condivisibile. Ma un progetto di vera inclusione non può essere calato dall’alto, ignorando o escludendo realtà sociali e associative che da anni operano sul territorio con competenza e dedizione.
È il caso di Onda Anomala, onlus riminese che ha costruito con fatica percorsi concreti di accessibilità e partecipazione, e che oggi viene tagliata fuori dal progetto senza spiegazioni credibili. Una decisione politica miope e dannosa, che cancella saperi e relazioni costruiti dal basso.
📍 Un confronto impietoso: Rimini vs Bacoli
Il progetto di Rimini si limita a una singola spiaggia, con infrastrutture ancora in fase di completamento e una gestione affidata a soggetti selezionati senza un reale coinvolgimento della cittadinanza attiva.
Ben diversa è l’esperienza di Bacoli, dove dal 1996 l’Associazione Pro Handicap gestisce una colonia marina per persone con alto deficit motorio sull’arenile di Miseno. Un progetto costruito dal basso, con: pedane removibili in cemento che arrivano fin sotto ogni ombrellone e alla battigia, lettini modificati per l’ingresso in mare, docce accessibili con acqua calda anche per chi resta in lettino, un’area ristoro e relax completamente accessibile, e una presenza costante di volontari e assistenti bagnanti specializzati. Tutto questo in un ambiente pensato e riservato alle persone con disabilità, per garantire davvero autonomia, sicurezza e dignità.
⚠️ E a Rimini? Uno spazio “per tutti” che penalizza chi ne ha più bisogno - La spiaggia Spiaggia Libera Tutti di Rimini è aperta anche a persone senza disabilità. Questo compromette la sua funzione primaria:
Rischio di sovraffollamento nei mesi estivi,
Spazi e servizi contesi tra esigenze diverse,
Un contesto che può risultare non protetto né tranquillo per chi ha bisogno di ambienti accoglienti e dedicati.
💬 In pratica: si crea una spiaggia “aperta a tutti” ma non realmente fruibile da chi avrebbe più bisogno di accesso, calma e assistenza specializzata.
🔴 Chiediamo quindi:
Trasparenza nella gestione e nella selezione dei soggetti coinvolti;
Reinclusione di Onda Anomala e delle realtà di base escluse;
Un modello realmente partecipato, dove chi vive la disabilità non sia spettatore, ma protagonista.
Non ci basta una spiaggia-vetrina per i turisti e la stampa: vogliamo una città dove inclusione significhi diritti concreti, non slogan di facciata.