La presentazione in un albergo di Miramare è stata top secret “per motivi d sicurezza”, come nei film di spionaggio. Durante la kermesse però non sono mancati toni coloriti, rimostranze, promesse e scuse. La Building Company, nuova proprietaria del Rimini Calcio, ha rotto il silenzio e si è presentata per la prima volta alla stampa in un pomeriggio di fine estate dove si sono visti la nuova proprietaria della società Giusy Scarcella, Valerio Perini, Espedito Sinisalchi e l’ex DS del Chieti Demetro Satriano, che sarà il nuovo Club Manager del gruppo.
La proprietaria della società parte non in difesa, ma all’attacco: “Ho querelato chi mi ha sato della mafiosa. Sono molto stanta di tutte queste insinuazioni.” Giusy Scarcella ha respinto con forza i dubbi sulla validità del progetto e le pesanti insinuazioni che hanno accompagnato l’acquisizione del club: “Non sono la testa di legno di nessuno: e ho querelato chi lo ha detto. Ho querelato chi ha detto che sono mafiosa e camorrista, chi ha insultato in maniera sgradevole me e la mia famiglia”.
La patron ha ribadito la serietà dell’operazione, affermando che l’investimento di “quasi un milione” nel progetto Rimini Calcio e sottolineando che l’obiettivo è un progetto a lungo termine: “Building Company e Rimini cresceranno di pari passo”.
Il centro sportivo della Gaiofana - La Building Company subentrerà alla Responsible nel cantiere della Gaiofana, annuncia la Scarcella, quando arriva la domanda sul nuovo centro sportivo. Viene ribadita la firma di un contratto preliminare vincolante. Dal Comune però non arriva per ora nessuna conferma, nè ufficiale e neppure ufficiosa
Fideiussione e progetto sportivo - Sul fronte finanziario, Scarcella ha annunciato che la fideiussione necessaria per sbloccare il mercato è in arrivo, quindi verrà presentata in Lega a breve. La patron ha anche svelato un retroscena: la fideiussione era stata inizialmente preparata dalla Responsible, la precedente proprietà, ma ritirata nella settimana centrale di agosto, costringendo la Building a ricominciare da capo: “Una doccia fredda”.
E poi sull'ex Presidente Rota e il sequestro conservativo: “Io ho firmato il mattino e la sera stessa è arrivata la Pec con il sequestro conservativo delle quote. Volevo annullare tutto. Poteva essere un po’ più buono, Rota. Ha fatto un decreto ingiuntivo verso la Rimini Football Club e non lo ha fatto ad altri”. Satriano cercato di interloquire e Giusy Scarcella precisa: “Tutto questo è emerso dalle verifiche dei miei avvocati e commercialista”. Ma i pagamenti si fanno a rate? “Come giusto che sia – risponde - Tutto si paga a rate. I giocatori però li ho pagati in anticipo, ad agosto. Invece che pagare i giocatori in anticipo, avrei potuto pagare Rota. La vita è fatta di scelte”.
In termini di strategia, il nuovo Club Manager Demetro Satriano ha delineato una filosofia improntata sulla sostenibilità: “Non si possono spendere questi soldi in queste categorie. Il mio gruppo vuole avere un settore giovanile importante, che è l’anima del calcio”. Satriano ha annunciato anche la possibilità di scambi di giocatori con le società estere del gruppo, tra cui la spagnola Hercules, il Legentus di Dubai City, il Sharjah degli Emirati Arabi, l’Hlucin della Repubblica Ceca. Satriano, come annunciato in una nota, è infatti l’uomo di fiducia della Sur City Group, compagnia con sede a Dubai, che acquisisce e gestisce club calcistici internazionali. Non si parla ovviamente di un possibile passaggio di proprietà, ma solo di collaborazione.
Stadio e clima teso con il Comune - La situazione dello stadio “Romeo Neri” al centro del dibattito, con la gara Rimini-Ternana a rischio. Valerio Perini ha lamentato l’eccessiva rigidità dell’Amministrazione Comunale, fatta eccezione per l’assessore Lari, elogiato per la disponibilità. “Abbiamo pagato tutto quello che c’era da pagare… Confidiamo che lo stadio venga aperto: se non si gioca, il Rimini prende altri punti di penalizzazione. E diventa un problema per tutta la città”, ha dichiarato Perini, chiedendo supporto e aiuto.
Scarcella ha ammesso di aver avuto una “chiamata accesa” con il sindaco Sadegholvaad a causa della pressione subita, porgendo le sue scuse al primo cittadino ma non solo: “Io chiedo umilmente scusa ai ragazzi e alle famiglie perché in quel caso non ho controllato. Non più tardi di sabato avevo dato disposizioni ai miei collaboratori e purtroppo a loro insindacabile giudizio non sono state iscritte l’under 13 e l’under 14. Ho chiesto cosa si può fare, mi ha detto lavorare sodo per riprendere. La prima squadra è importante, ma per me il cuore è il settore giovanile. I giovani sono quelli che bisogna accompagnare in questo percorso. E quindi io essendo una mamma…”-
Lo Staff e le cessioni eccellenti - Il DS Luca Nember, dato per dimissionario, è inveve spuntato in sala durante la conferenza stampa. Lo stesso è intervenuto per precisare: “Non mi sono mai dimesso formalmente, avevo subito un’aggressione e questo mi ha dato fastidio a livello personale”. Salvo poi precisare: “Nessuno mi ha aggredito: un ragazzo mi ha avvicinato e mi ha lanciato un euro, ma non è stato un gesto cattivo. Io non ce l’ho con i giornalisti. Ho un carattere brusco. A me piace lavorare e non parlare molto. Ho letto tante cose brutte ed ero un po’ arrabbiato”. Nember ha ribadito la sua volontà di lavorare e non parlare troppo. Sulla panchina, è stata confermata la risoluzione consensuale con Piero Braglia; contro la Ternana guiderà la squadra D’Alesio. Un tecnico bravo quanto disponibile.
Riguardo alle cessioni eccellenti di Langella e Parigi, Scarcella ha dato una spiegazione netta e sorprendente: “Ho trovato una squadra di cadaveri, che non volevano stare a Rimini… Non li ho mandati via perché sono cattiva. Volevano andare via loro”. Il DS Nember ha aggiunto che i giocatori erano “distrutti psicologicamente, abbandonati” dalla precedente proprietà. Strabilianti anche le cifre incassate dalle cessioni: 100.000 euro più bonus per Jallow e va bene, ma 20.000 euro per Langella e 15.000 euro per Parigi.
I tifosi - Riferendosi alla contestazione della Curva Est, Scarcella ha ribadito: “Non sono un prestanome. Questa è casa mia e comando io”. Ha ricordato di aver ripristinato il vecchio logo, come richiesto dai tifodi: “Il logo sia. Se è nelle mie possibilità, fare del bene sotto questo punto di vista, lo faccio”. La dirigenza ha chiesto infine tempo e rispetto per poter lavorare e far capire la serietà del progetto.
Non male tutto questo. In un pomeriggio di fine estate ci siamo conosciuti finalmente tutti un tantino meglio. Ora la parola passa al campo: alla squadra, ai punti, alle partite, alle vittorie, alle sconfitte. Speriamo non passi pure attraverso una retrocessione!