La Polizia locale di Riccione ha effettuato una serie di controlli mirati sugli “affitti brevi”, riscontrando numerose irregolarità che hanno portato all'applicazione di pesanti sanzioni. A seguito dell'introduzione della Banca dati delle strutture ricettive (Bdsr) e del Codice identificativo nazionale (Cin), gli agenti hanno monitorato una ventina di locazioni e hanno accertato irregolarità in cinque appartamenti, con sanzioni amministrative e la sospensione dell'attività per le strutture risultate non a norma. L’operazione ribadisce l'impegno dell'Amministrazione comunale nella lotta contro l’evasione e la concorrenza sleale, a tutela degli ospiti e della sicurezza pubblica.
Con l’introduzione del Cruscotto operatori comunali della Banca dati strutture ricettive (Bdsr), il ministero del Turismo ha introdotto un importante strumento contro le forme irregolari di ospitalità, in particolare per verificare le condizioni di sicurezza delle strutture locate con la formula degli “affitti brevi”. Tale formula di locazione deve sottostare ad una serie di regole fiscali e di sicurezza a tutela degli ospiti e della libera concorrenza del mercato. Questa tipologia di contratti, conclusi da persone fisiche che non esercitino in questo modo una prevalente attività d’impresa, si stanno diffondendo ampiamente in particolare nelle città turistiche. Per tale ragione è stata introdotta una regolamentazione rendendo obbligatorio il Codice identificativo nazionale (Cin) da esporre all’ingresso delle strutture, da indicare anche nelle diverse modalità pubblicitarie comprese quelle on-line. Questo codice alfanumerico, ottenibile tramite la piattaforma Bdsr messa a punto sul portale del ministero del Turismo secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale del 6 giugno 2024, consente di verificare la liceità e la tracciabilità delle locazioni, divenendo un efficace strumento contro il deprecabile e diffuso fenomeno delle truffe on-line.
Il Cin non esonera dall’assolvimento degli obblighi previsti dalla normativa nazionale e regionale, in particolare dalla legge n. 16 del 28.07.2004 per l’esercizio dell’attività ricettiva, e della necessaria presentazione di Scia. I controlli possono riguardare diversi aspetti, dalla sicurezza degli immobili (come ad esempio la presenza dei rilevatori di gas, degli estintori, la conformità degli impianti alle normative di sicurezza), alla sicurezza pubblica (resta obbligatorio identificare “de visu” e comunicare entro 24 ore i dati degli ospiti alla Questura) all'adempimento di obblighi fiscali e amministrativi (dichiarando regolarmente i redditi e versando l’imposta di soggiorno). Questa formula di affitto, da opportunità d’investimento integrativa, rischia di diventare un ulteriore strumento d’evasione delle entrate locali ed erariali se svolta come prevalente attività d’impresa, oltre che di elusione dei controlli legati alla pubblica sicurezza.
Per questo motivo la Polizia locale di Riccione, dopo aver monitorato una ventina di locazioni, ha organizzato cinque controlli mirati su appartamenti locati in “forma breve”. Su tre di essi si è accertata l’attività di locazione senza aver effettuato alcuna comunicazione al Comune, in violazione dell’art. 12 della LR 16/2004 che prevede una sanzione da 500 a 3.000 euro, a cui si aggiunge la sanzione prevista per non aver ottenuto il Cin, con sanzioni da 500 a 5.000 euro, per ogni unità non comunicata. Per altri due è stata respinta la Scia presentata al Comune e pertanto è stato emesso il divieto di prosecuzione dell’attività con la sospensione temporanea dell’esercizio fino alla regolarizzazione delle carenze accertate. La medesima sanzione è stata applicata anche a un albergo della zona Alba che esercitava nonostante le gravi irregolarità riscontrate nella conduzione della struttura. Tali attività saranno attentamente monitorate poichè la mancata ottemperanza al provvedimento di sospensione dell’attività, in assenza degli adempimenti richiesti, prevede la denuncia penale a carico dell’esercente.
L’Amministrazione comunale ribadisce il costante impegno della Polizia locale nel controllo del territorio, a tutela dell’interesse pubblico. L’incremento delle locazioni brevi rischia di sottrarre unità immobiliari al mercato residenziale generando un conseguente aumento dei canoni di locazione e fenomeni di evasione fiscale e concorrenza sleale in danno delle altre strutture ricettive. Il Consiglio di Stato in una recente sentenza n. 2928/2025, è intervenuto stabilendo che l'amministrazione locale non può impedire al proprietario di avviare un'attività non imprenditoriale di locazione turistica, per questo, in un regime di leale concorrenza, è necessario mantenere alto il controllo su tali attività affinché esse restino all’interno del perimetro della libertà contrattuale del cittadino che non può svolgere, attraverso tale strumento, una surrettizia attività imprenditoriale.