"Gentile Direttore,
leggendo le recenti cronache politiche sulla Commissione d'inchiesta Covid, resto sbigottito davanti a un paradosso logico: definire "no vax" chi ha ricevuto il vaccino, si è fidato dello Stato e oggi lamenta danni collaterali. Come può essere "anti-vaccinista" chi il vaccino lo ha fatto, spesso proprio per senso civico o sotto la pressione di restrizioni che rendevano impossibile la vita quotidiana e lavorativa?
Siamo davanti a una preoccupante fuga dalle responsabilità. Lo Stato, che attraverso la politica ha imposto scelte drastiche, non può oggi rispondere "nessuno vi ha obbligati" o, peggio, derubricare a propaganda le sofferenze di chi è rimasto debilitato. Il rispetto per le istituzioni nasce dalla verità: se lo Stato chiede fiducia, deve poi avere il coraggio di farsi carico delle conseguenze, senza nascondersi dietro etichette ideologiche.
Rimpiango una classe politica che, pur con i suoi difetti, aveva uno spessore culturale tale da comprendere il peso delle decisioni sulla pelle dei cittadini. Oggi, tra dilettantismo e arroganza, sembra che il conto debba pagarlo sempre e solo il singolo. Ma una democrazia che minaccia chi dovrebbe tutelare e poi gira le spalle al momento del bisogno, è una democrazia che mina le sue stesse fondamenta".
Dott. Fabio Vergoni

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