Il Comitato di Rimini Sud esprime profonda delusione amarezza e forte preoccupazione di fronte alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco, che pare esclude la realizzazione di un nuovo Palacongressi nell'area dell'ex Colonia Novarese, basandosi sul discutibile concetto di “baricentrismo”.
Un'occasione storica per riqualificare un'area strategica e abbandonata, portando servizi, lavoro e nuova linfa a un quadrante della città spesso dimenticato, viene oggi respinta senza un vero confronto pubblico e senza una visione urbanistica equilibrata, attraverso l'uso di un concetto discutibile e settoriale, che riduce Rimini a una visione puntiforme e salottiera, mentre la città reale si estende da nord a sud, con le periferie ancora una volta escluse e dimenticate.
Secondo il Comitato, la soluzione più logica, sostenibile e coerente con la visione di una città moderna e funzionale resta quella della zona della Colonia Novarese.
L'area è facilmente raggiungibile grazie alla vicinanza con l'aeroporto, con la fermata del TRC e con la stazione di Miramare, che potrebbe essere ammodernata e valorizzata in collaborazione con RFI, anche in vista di un futuro ed auspicabile collegamento diretto con lo scalo aeroportuale.
Il Palacongressi nell'ex Colonia Novarese non sarebbe un doppione, ma un'opera complementare, capace di valorizzare quanto già esiste, con un rilancio anche internazionale, utile a distribuire flussi, sviluppando il turismo congressuale anche a sud, in sinergia con l'offerta del centro termale, decongestionare il centro e dare finalmente valore a una zona con enormi potenzialità mai espresse, per precise responsabilità politiche.
Rimini Sud assiste nuovamente a un trattamento che la fa sentire liquidata come periferia di serie B, mentre si continua a concentrare funzioni e grandi opere solo su aree già sature, facendo leva sul principio della baricentricità territoriale. Un principio che in passato ha già guidato la nascita di plurime infrastrutture e grandi interventi, congestionando di fatto la città con tutte le intuibili conseguenze su viabilità, vivibilità e visione complessiva di uno sviluppo realmente armonico, tanto da far sorgere pulsioni secessioniste.
Il Comitato Rimini Sud chiede al Sindaco e all'Amministrazione un cambio di rotta, un gesto di equità e responsabilità verso un territorio che ha dato e dà molto, ma che troppo spesso riceve poco in cambio.
“Il futuro di Rimini non può essere costruito ignorando parti intere della città. La vera baricentricità non si misura sulla cartina, ma sulla capacità di distribuzione risorse, opportunità e sviluppo in modo equo.”
Comitato Rimini Sud