Si è chiuso al Palacongressi il 43° Congresso Nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI), che per quattro giorni ha portato a Rimini oltre 2.500 professionisti tra chirurghi, specializzandi, relatori ed esperti da tutta Italia e dall’estero.
Un successo scientifico – con due Cadaver Lab organizzati per la prima volta in un congresso italiano e due corsi dedicati all’intelligenza artificiale applicata alla chirurgia – ma anche economico, in termini di impatto sulla città. Hotel, ristoranti e servizi sono andati verso il tutto esaurito, confermando Rimini come capitale ideale per i grandi eventi medico-scientifici.
L’apertura, lo scorso 1° giugno al Teatro Galli, è stata seguita da giornalisti, istituzioni e cittadini, grazie anche alla partecipazione del sindaco Jamil Sadegholvaad e di numerose figure sanitarie e politiche di riferimento del territorio.
Presieduto da Gianluca Garulli, il Congresso si è chiuso anche con una nota forte sul piano nazionale: il Presidente Nazionale ACOI, Vincenzo Bottino, ha annunciato infatti l’avvio di una campagna legale contro le nomine dirette dei dirigenti ospedalieri da parte delle Università in accordo con le Regioni: “Da Rimini parte una battaglia etica e giuridica per fermare una pratica che ci esclude e ci umilia. Le Direzioni delle unità complesse vengono affidate senza concorsi a docenti universitari, mentre noi chirurghi ospedalieri dobbiamo partecipare a selezioni pubbliche. È un’anomalia che non può più essere tollerata,” ha dichiarato Bottino, annunciando che ACOI ha incaricato un legale per tutelare la categoria.
Il 43° Congresso ACOI lascia Rimini con un messaggio chiaro: la chirurgia ospedaliera italiana è viva, unita, e pronta a farsi sentire, a partire da una città che ancora una volta ha dimostrato di saper accogliere e valorizzare l’eccellenza.