Cronaca 13:56 | 18/04/2025 - Cattolica

Automedica che manca: Sindaca e Assessore: “Alla minoranza non interessano i dati oggettivi dell’Ausl, ma solo la strumentalizzazione politica"

“Sull’automedica e sulla salute dei cittadini, la minoranza continua a fare pura strumentalizzazione politica. Nonostante i dati oggettivi illustrati dai tecnici dell’Ausl che abbiamo voluto appositamente invitare per dare alla discussione un taglio quanto mai scientifico e imparziale, le opposizioni continuano a portare avanti una presa di posizione priva di fondamento e una polemica sterile”. Così la Sindaca Franca Foronchi e l’Assessore ai servizi socio-sanitari Nicola Romeo entrano nel dettaglio della discussione al centro del consiglio comunale di ieri sera sulla mozione presentata dalla minoranza contenente la richiesta di reintegro dell’automedica a copertura della zona del distretto di Riccione. “Ogni territorio vorrebbe avere un’automedica - riprendono - ma questo, come ci hanno ben spiegato, non è possibile sulla base delle risorse economiche e umane che abbiamo e tenuto conto anche dei tagli a livello di governo centrale. Maurizio Menarini, direttore di Romagna Soccorso, e Ardigò Martino, direttore del Distretto di Riccione, sono venuti a illustrare in modo super partes il funzionamento della rete di automediche, le ragioni dei posizionamenti e come opera tutta la macchina del soccorso. Quello che è importante che i cittadini sappiano è che, sul fronte della salute e dei presidi, Cattolica può contare sulla presenza e copertura da parte di tutti i mezzi di soccorso e intervento esistenti. All’ospedale di Cattolica, un’ambulanza è presente 24 ore su 24 e, da sempre, in estate viene aggiunta una seconda ambulanza con infermieri a bordo”. 

Alla minoranza, che ha presentato una mozione per chiedere il posizionamento dell’automedica a Cattolica, Menarini ha messo in evidenza da un lato “l’assoluto rispetto dei tempi e della qualità del servizio” e dall’altro “i dati sull’arresto cardiaco in miglioramento in termini di ripresa, con ulteriore investimento sul primo soccorritore e diffusione di defibrillatori sul territorio”. “Non è l’automedica da sola che garantisce la sopravvivenza – ha sottolineato Menarini – Il primo mezzo a partire è sempre l’ambulanza con l’infermiere. E a Cattolica l’ambulanza è presente h24 e – ribadisce anche Menarini – raddoppia nel periodo estivo. L’automedica si può aggregare o meno a seconda dei tipi di situazione in corso. Ma non è l’unica risposta. La risposta è la rete. Tra i mezzi, abbiamo anche l’elicottero, la centralizzazione, il trauma center. È il sistema integrato che fa la vera differenza. Cattolica è un territorio coperto sul fronte della salute e degli interventi di emergenza. Poi c’è il dato della carenza di personale medico e questo è un tema vero e critico”. Martino ha evidenziato come la “riorganizzazione della rete delle emergenze risponda a una esigenza di “intelligenza organizzativa” perché migliorare l’organizzazione significa curare di più. Dobbiamo lavorare sulla rete e non su un dispositivo per non allocare in modo sbagliato le risorse. Abbiamo una distribuzione di ambulanze che arrivano tempestivamente e garantiscono quella parte di soccorso immediato e sono supportate dall’eventuale arrivo delle automediche. Quello che è veramente fondamentale e fa la differenza è concretizzare quella rete, diffondere in maniere capillare i defibrillatori, fare scaricare la app ai cittadini, formarli ai primi interventi di soccorso. È il sistema di interventi integrati la soluzione ottimale”.

 

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