Dopo le indiscrezioni del presidente di Confcommercio Giammaria Zanzini, che negli scorsi giorni aveva ipotizzato l’avvio di un progetto per migliorare l’ordine pubblico nelle notti estive coinvolgendo anche le agenzie di sicurezza private, arrivano finalmente le prime conferme. "Sì, è vero: sono stato coinvolto in questa nuova tavola rotonda. Si tratta di un progetto concreto che partirà molto presto", ha rivelato il criminologo Massimo Affronte, titolare di Romagna Security, rilanciando con forza la necessità di una sinergia strutturata tra forze dell’ordine, istituti investigativi, vigilanza privata e addetti alla sicurezza.
“Quello che dice Zanzini è assolutamente corretto – afferma Affronte –. Per garantire un’estate sicura a turisti e cittadini serve un vero e proprio ‘pool’ di addetti ai lavori: forze dell’ordine, vigilanza privata, agenzie investigative e addetti ai servizi di controllo (ASC), regolarmente autorizzati dalla Prefettura”
Affronte, che con la sua agenzia cura già la sicurezza di alcuni chiringuiti sulla spiaggia, sottolinea come la presenza di personale sia spesso determinata dalle scelte economiche dei titolari dei locali, che tendono a risparmiare proprio sulla sicurezza. “Servirebbero parametri oggettivi – propone – per stabilire quanta sicurezza sia necessaria, tenendo conto delle dimensioni del locale, dell’orario di apertura, della zona. Altrimenti si interviene sempre a posteriori.”
Una proposta operativa arriva anche per la gestione delle spiagge libere, spesso teatro di episodi di degrado notturno: “Il pattugliamento delle spiagge potrebbe essere affidato ai vigilantes, magari affiancati dagli ASC. In caso di problemi, si avvisa la polizia. Era esattamente il compito degli ‘Street Tutor’ annunciati mesi fa dal governo. Ma che fine hanno fatto?”.
Secondo Affronte, una vigilanza efficace nei locali può avere un ruolo importante come deterrente, ma solo personale formato e autorizzato – come gli ASC – è in grado di gestire operativamente eventuali criticità come risse o aggressioni. Infine, un appello anche alle istituzioni: “È fondamentale – conclude – che aumentino i controlli sulle società di sicurezza. Troppo spesso operano soggetti privi dei titoli o in regime di abusivismo. Perché una movida più sicura passa anche dal rispetto delle regole da parte di tutti”.