Cronaca 16:20 | 26/08/2025 - Riccione

Natale a Ferragosto: quando il marketing vince sulla tradizione (e il commercio ci rimette)

Dai commercianti di Riccione Paese riceviamo e pubblichiamo:

"C’è chi, a Riccione Paese, ha deciso che il Natale è troppo bello per aspettare dicembre. E così eccoci: fiocchi di neve ad agosto, Babbo Natale in bermuda e panettone – rigorosamente di Cattolica, perché mai valorizzare i nostri pasticceri autoctoni? L’evento “Summer Christmas” ha suscitato un’ora d’interesse, trasformando l’antico borgo in un luna park natalizio fuori stagione, arricchito perfino da messaggi esoterici, tarocchi e letture di carte, come se per rendere “magica” l’atmosfera servisse aggiungere un tocco da fiera dell’occulto. Il tutto condito da impianti elettrici improvvisati: fili volanti, prese fissate al pavimento con lo scotch, quadri elettrici artigianali piazzati senza barriere né protezioni, alla faccia della sicurezza e del rispetto per i bambini – visto che la “festa” era rivolta proprio a loro. O forse si voleva davvero “fargli la festa”?
Tutto molto scenografico, certo. Ma viene spontanea una domanda: davvero stiamo celebrando una tradizione oppure stiamo solo allestendo un set fotografico per i social, giusto per qualche selfie e una storia su Instagram?
Il Natale non è una festa qualunque: è la celebrazione della nascita di Gesù Cristo, il cuore della nostra fede e cultura. Porta con sé il messaggio della speranza, dell’umiltà, dell’amore verso il prossimo. Alcuni cittadini e commercianti si chiedono se trasformarlo in un evento estivo, svuotato del suo significato spirituale, non equivalga a banalizzarlo e a tradire le radici cristiane che da secoli danno identità alla nostra comunità.Negli ultimi anni si è assistito a una lenta erosione dei simboli cristiani: crocifissi tolti dalle classi dei nostri figli “per non offendere”, presepi sostituiti da installazioni “inclusive”, perfino proposte di modificare la nostra alimentazione mediterranea per rincorrere altre usanze, e ora il Natale trasformato in un evento estivo da villaggio vacanze, con tarocchi e pendolini inclusi. Tutto viene normalizzato, tutto diventa folklore. Il risultato? Una generazione senza radici, senza fede, dove tutto è spettacolo e nulla è sacro.
A questo si aggiunge il malcontento di molti commercianti, che raccontano cali d’incasso medi anche del 40% e disagi per strade chiuse e allestimenti improvvisati. Chi guarda il video allegato potrà farsi un’idea diretta di chi ha voluto e gestito la passerella: non servono nomi, bastano le immagini.
Non si tratta di essere rigidi o “bigotti”: è una riflessione sulla coerenza e sul rispetto delle nostre radici cristiane, sulla sicurezza e sull’ascolto di chi lavora ogni giorno per tenere vivo il paese.
Forse è arrivato il momento di porsi una domanda scomoda: chi organizza queste feste e chi dovrebbe rappresentare il paese ha davvero la capacità di farlo? O sta delegando a persone senza le competenze necessarie? Vogliamo continuare così, in questa agonia, o iniziare finalmente a costruire eventi che rispettino le tradizioni, la fede e il lavoro di chi vive Riccione Paese ogni giorno?"

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