La settimana scorsa, presso la sede di Romagna Acque a Capaccio, si è presentata ufficialmente REmusER, la Rete degli Ecomusei della Regione Emilia-Romagna. Una rete che estende le sue maglie su una dimensione regionale, coinvolgendo territori di comuni e unioni dell’Emilia e della Romagna, della costa, della pianura interna e dell’Appennino, includendo aree fragili e aree protette, centri rurali e grandi centri urbani della costa, di cui gli Ecomusei costituiscono un presidio culturale e di identità.
Gli Ecomusei hanno saputo infatti adattarsi ai diversi contesti territoriali in cui sono sorti, inserendosi attivamente negli ambiti sociali, economici e di pianificazione territoriale anche con azioni di contrasto allo spopolamento, miglioramento della qualità della vita e creazione di nuove opportunità di lavoro, in una logica condivisa di sviluppo sostenibile nel tempo.
La Rete ha lo scopo di individuare e mettere a sistema quegli elementi comuni che, andando oltre le diversità e anzi assumendole come risorsa per la creazione di percorsi e relazioni, permettono la condivisione di buone pratiche e sinergie, risorse economiche e competenze. Al contempo ha l’obiettivo di favorire l’inserimento di queste realtà atipiche e variegate a pieno titolo nel Sistema Museale Regionale, fungendo da soggetto autorevole e riconosciuto anche nei confronti degli attori pubblici.
Nell’incontro di Capaccio la Rete ha presentato sé stessa e gli Ecomusei che la costituiscono, la propria brand identity e gli strumenti e le strategie di comunicazione, e ha impostato il piano di attività dei prossimi mesi.
“In questo momento difficile in cui alcuni Ecomusei, compreso quello di Argenta capofila, sono stati colpiti gravemente dal maltempo, organizzare un incontro presso la sede di una realtà che comunica attraverso il proprio Museo l’importanza e la complessità della gestione dell’acqua assume un valore simbolico e mette in evidenza uno dei principali temi trasversali che permettono alla Rete di dirsi tale.” dichiara Tonino Bernabè Presidente di Romagna Acque Società delle Fonti Spa “Idro Ecomuseo delle Acque di Ridracoli è sorto in un ambiente unico, dove l’opera ingegneristica dell’uomo convive con la natura del Parco Nazionale, inserendosi in questo delicato equilibrio con obiettivi di diffusione della conoscenza, tutela, sensibilizzazione, dando vita a progetti e possibilità lavorative. La rete avrà anche l’obiettivo di potenziare questi aspetti degli Ecomusei, migliorandone la sostenibilità.”
Tonino Bernabè Presidente di Romagna Acque Società delle Fonti Spa è intervenuto per aprire la giornata di lavoro, condotta da Benedetta Bolognesi del Comune di Argenta, capofila della rete; tra i relatori anche Cristina Ambrosini, responsabile del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna e Nerina Baldi della Rete Ecomusei Italiani. Hanno partecipato numerose figure appartenenti ai 16 enti pubblici, tra Comuni e Parchi, e 4 soggetti privati, società e associazioni, che costituiscono REmusER e sono titolari di 18 realtà ecomuseali: Comune di Argenta capofila (Ecomuseo di Argenta), Mesola (Ecomuseo del cervo e del bosco di Mesola), Bagnacavallo (Ecomuseo delle erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo), Cervia (Ecomuseo del Sale e del Mare e MUSA Museo del Sale di Cervia), Cesenatico (Museo della Marineria), Riolo Terme (Ecomuseo del paesaggio dell'Appennino faentino), Sant'Agata Feltria (Ecomuseo del Tartufo), Valsamoggia (Ecomuseo della collina e del vino di Castello di Serravalle), Camugnano (Ecomuseo Camunagnese), Castelvetro di Modena (Rosso Graspa - Museo del vino e della società rurale), Fiorano Modenese (Ecomuseo Cà Rossa), Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po (Manifattura dei Marinati di Comacchio), Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna (Il Giardino delle erbe Augusto Rinaldi Ceroni), Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A (IDRO – Ecomuseo delle acque di Ridracoli), Museo dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, Ecomuseo Rimini APS, Ecomuseo delle Valli dell'Enza e del Secchia APS.
REmusER è sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, Servizio Patrimonio, grazie al bando per lo sviluppo e promozione delle reti museali istituito nel 2024 nell’ambito del Sistema museale regionale in coordinamento con il Sistema Museale Nazionale.