Dopo il successo di Amarcord e la Mille Miglia. La leggendaria corsa nella Rimini di Fellini, Carlo Dolcini torna alla Biblioteca civica Gambalunga per un nuovo appuntamento della rassegna “Libri da queste parti”. Un ritorno atteso e coerente per uno studioso che, con passione e rigore, sta ricostruendo tassello dopo tassello il mosaico felliniano, intrecciando storia, cinema e immaginario italiano.
Il nuovo volume, Lo Sceicco Bianco. Antonioni, Fellini e la metamorfosi di un film (Panozzo, 2025), è una ricerca appassionata che ricostruisce – con metodo e sensibilità – la lunga e complessa gestazione del primo film diretto in autonomia da Federico Fellini. Un film che nasce da un’idea di Michelangelo Antonioni e diventa, attraverso mille deviazioni e riscritture, un’opera completamente diversa: la prima manifestazione compiuta della poetica felliniana, dove la realtà si piega al sogno, la malinconia si mescola al sorriso, e la vita quotidiana si trasfigura in teatro.
Dolcini guida il lettore dietro le quinte di questa metamorfosi, raccontando la trasformazione del progetto iniziale, analizzando le diverse versioni della sceneggiatura e svelando i passaggi cruciali che portarono Fellini a impadronirsi del racconto, plasmandolo secondo la propria visione. Ne emerge una vicenda artistica densa di contrasti: tra il rigore realistico di Antonioni e l’immaginazione barocca di Fellini, tra le convenzioni del cinema del dopoguerra e la libertà espressiva di un autore che stava nascendo. Il saggio si distingue per l’ampiezza delle fonti e la profondità dell’indagine: documenti d’archivio inediti, corrispondenze, appunti di lavorazione, recensioni dimenticate, fotografie di scena e memorie dei protagonisti compongono un mosaico vivido e sorprendente. Dolcini illumina non solo la genesi artistica del film, ma anche il contesto produttivo, le scelte di casting – tra cui spiccano Alberto Sordi e Brunella Bovo – e le tensioni interne che accompagnarono le riprese.
Ma il cuore del libro è l’interpretazione critica: “Lo Sceicco Bianco” non è soltanto una commedia ironica e leggera, ma una feroce satira della piccola borghesia italiana del dopoguerra, del mito del matrimonio e della nascente società dello spettacolo. Per Dolcini, si tratta del primo film “anarchico” del cinema italiano: un’opera che, sotto la superficie sorridente, nasconde una radicale libertà di sguardo e un’irriverente messa in discussione dei modelli morali e culturali del tempo.
Con questo nuovo volume, Carlo Dolcini conferma la sua vocazione di esploratore del territorio felliniano e, più in generale, di interprete delle connessioni profonde tra arte, storia e memoria collettiva. Dopo Luci del varietà. Il primo film di Federico Fellini? (Panozzo, 2024) e Amarcord e la Mille Miglia. La leggendaria corsa nella Rimini di Fellini (con Tommaso Panozzo, 2025), Dolcini chiude idealmente una trilogia dedicata alle origini e all’evoluzione del mondo poetico di Fellini, restituendo al pubblico una prospettiva nuova e documentata sulla sua formazione artistica.
Carlo Dolcini è stato professore associato di Storia della filosofia medievale presso l’Università di Bologna e professore ordinario di Storia medievale all’Università di Udine e di Bologna. Esperto di storia medievale, Dolcini ha anche collaborato come consulente storico per il film “Ferrari” di Michael Mann (2022). Con Panozzo Editore ha pubblicato La prima salita del Gran Sasso. La vera data (1563) nel 2023 e Renato Serra. La luce che si è spenta nel 2024.
Ingresso libero
Sarà presente un punto vendita dei libri, con firmacopie al termine della presentazione
Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | e-mail: [email protected]
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Venerdì 14 novembre, Museo della Città, Sala Arazzi, ore 17
Michele Marziani
Il bandito, Bottega Errante, 2025
in dialogo con Stefano Rossini e Paolo Vachino
Domenica 16 novembre, sala della Cineteca, ore 17
Io, Rimini … NFC, 2025
Maurizio Bonora, Manuela Fabbri, Sabrina Foschini, Nicola Gambetti, Alessandro Giovanardi, Giovanni Luisé
in dialogo con Giorgio Tonelli
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