“Mi sentivo responsabile della Bellezza del Mondo”. Con questa frase, antichissima, l'imperatore romano Adriano inaugurò questo concetto eterno, che abbraccia anche ogni aspetto della vita. Da sempre filosofi e poeti hanno cercato di incasellare il concetto di bellezza all’interno di schemi e definizioni, pur non riuscendo mai pienamente nel loro intento in quanto la bellezza, sfuggendo agli schemi scientifici, è qualcosa che si può percepire soggettivamente, ma difficilmente si può definire oggettivamente Perché ci viene spontaneo raccogliere sulla spiaggia del mare le conchiglie e i sassolini più belli? Perché rimaniamo incantati davanti a un volto umano o a un dipinto, o avvertiamo un’inesprimibile dolcezza interiore ascoltando musica, o ci soffermiamo con gli occhi spalancati a contemplare un tramonto? Perché, in altre parole, ricerchiamo quella rivelazione, quell’epifania che definiamo bellezza? Dostoevskij pensava che la bellezza salverà il mondo; nei nostri tempi dominati dalla paura e dalla precarietà, rovesciando i termini, potremmo chiederci se il mondo salverà la bellezza. Ed è proprio al tema della Bellezza sono dedicati due appuntamenti speciali l'8-9 luglio sotto la regia di Gustavo Cecchini. In piazza Repubblica saranno protagonisti uno dei più prestigiosi filosofi italiani Umberto Galimberti e il monaco laico e teologo Enzo Bianchi per sostenere che oggi, più che mai, il mondo ha bisogno di Bellezza.
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19:03 - Rimini