CGIL Rimini: il 25 ottobre a Roma in piazza San Giovanni per cambiare le politiche economiche e sociali del Governo | Il Governo, con le sue politiche economiche di guerra, continua peggiorare lo stato sociale e a non fare gli interessi di giovani, lavoratori e pensionati
Il 10 ottobre si è tenuto a Palazzo Chigi l’incontro tra Governo e organizzazioni sindacali, convocato per illustrare il disegno di legge di bilancio: vi è una distanza abissale tra le parole dell’esecutivo e la realtà che vivono ogni giorno milioni di italiani. La manovra che il Governo si appresta a varare si muove infatti lungo due assi fondamentali: austerità e riarmo. Mentre i salari e le pensioni continuano a perdere potere d’acquisto, la disoccupazione giovanile cresce e le imprese riducono gli investimenti, le uniche voci in aumento nella prossima legge di bilancio riguardano la spesa militare: 23 miliardi di euro in più nei prossimi tre anni per finanziare nuovi programmi di Difesa, mentre restano ferme le risorse per lavoro, sanità, previdenza e istruzione.
La gente si impoverisce e il Governo pensa alle armi | CGIL ha espresso massima preoccupazione per una situazione economica che vede il PIL quasi fermo, la produzione industriale in calo da tre anni e una crescente precarietà del lavoro, soprattutto tra giovani e donne. Il Paese arretra, e la ricchezza prodotta si concentra sempre più in poche mani; questo mentre 100.000 ragazze e ragazzi ogni anno emigrano in cerca di un futuro, lavoratori e pensionati hanno perso in valore reale oltre il 9% del reddito dal 2021 a oggi, pagando una tassazione più alta per effetto dell’inflazione (drenaggio fiscale) di 25 miliardi di euro tra imposte e mancati adeguamenti all’aumento del costo della vita. CGIL ha chiesto la restituzione del drenaggio fiscale e la sua sterilizzazione, attraverso la piena indicizzazione all’inflazione di tutti i parametri IRPEF e delle soglie ISEE, così da evitare che l’aumento dei prezzi continui a erodere i redditi da lavoro o da pensione. È indispensabile una riforma fiscale basata su progressività, equità e redistribuzione, con la tassazione degli extraprofitti e un contributo di solidarietà da parte delle grandi ricchezze: basta con la politica dei Bonus e delle soluzioni estemporanee.
Pensioni, sanità, scuola e casa: le vere priorità del Paese | Tra i temi completamente ignorati dal Governo, spiccano quelli della previdenza e del welfare pubblico. La promessa di superare la legge Fornero è stata tradita, mentre si susseguono provvedimenti che rendono più rigidi i requisiti pensionistici. CGIL ha chiesto una riforma strutturale del sistema previdenziale: pensione di garanzia per i giovani, flessibilità in uscita, blocco dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita, piena perequazione degli assegni e ripristino di “Opzione donna” nella sua versione originaria (35 anni di contributi e 57 anni di età). Sul fronte sanitario, la decisione di mantenere invariato il rapporto tra spesa sanitaria e PIL (in Italia è il più basso in Europa) è un colpo durissimo al diritto universale alla salute, come del resto non vi sono risorse adeguate per la non auto sufficienza. Con 44 miliardi di spesa privata a carico delle famiglie, il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di risorse aggiuntive e stabili, non di tagli o stagnazione. Lo stesso vale per la scuola pubblica, la ricerca, il trasporto locale e le politiche abitative, tutti settori sui quali non si intravede quale sia l’orizzonte strategico se non quello di “smobilitare” l’intervento pubblico affidando settori strategici al mercato (con risultati tutti a danno dei cittadini).
Questione salariale: senza sostegno alla domanda l’economia non può riprendersi | CGIL ribadisce la necessità di detassare gli aumenti salariali derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro, anziché disperdere le risorse su misure occasionali e individuali. Servono più fondi per i rinnovi contrattuali, un piano straordinario di assunzioni stabili nella pubblica amministrazione e nella sanità, oltre a una legge sulla rappresentanza e sul salario minimo, anche per contrastare i contratti pirata.
Il Governo – nei fatti - ha respinto tutte le proposte della CGIL, confermando che il confronto è stato solo formale | Dopo la partecipazione di CGIL Rimini alla Marcia Perugia Assisi, con gli oltre 300 riminesi sui pullman organizzati da CGIL, ora è tempo di sostenere le ragioni della pace con una seria politica sociale contro l’economia di guerra. Per questo CGIL Rimini chiama all’impegno collettivo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei territori, attraverso assemblee di lavoratori e pensionati con momenti di confronto, per costruire una grande manifestazione nazionale SABATO 25 OTTOBRE A ROMA IN PIAZZA SAN GIOVANNI.
Dalla provincia di Rimini CGIL organizza pullman alla volta di Roma con partenza dal casello A14 Rimini Nord alle ore 6.15, dalla sede CGIL di via Caduti di Marzabotto alle ore 6.30 e dal casello A14 di Riccione alle ore 7. Per partecipare è possibile contattare lo 0541779946 oppure scrivere a [email protected] .
Lavoratrici, lavoratori e cittadinanza tutta sono invitati a partecipare.

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