Politica 11:23 | 19/05/2025 - Romagna

Vigilanza armata: lavoratori in stato di agitazione a Rimini. I sindacati denunciano il silenzio di Coopservice e gravi criticità operative

Le Organizzazioni Sindacali di categoria Filcams Cgil Rimini, Fisascat Cisl Romagna e UilTucs Emilia-Romagna, unitamente alle RSA, hanno ufficialmente aperto lo stato di agitazione del personale impiegato da Coopservice S.p.A. nel settore della vigilanza armata sul territorio di Rimini, a seguito della mancata risposta da parte dell’azienda alla richiesta di incontro inviata lo scorso 9 aprile 2025.

La decisione è maturata dopo numerose assemblee con i lavoratori – l’azienda impiega 25 guardie giurate in provincia di Rimini - e un prolungato confronto a livello territoriale che, pur avendo evidenziato una serie di problematiche strutturali e urgenti, non ha portato a soluzioni concrete. Tra le questioni segnalate vi sono la mancanza di trasparenza sull’andamento aziendale relativo al territorio riminese dove preoccupa il calo dei servizi e il silenzio aziendale circa le prospettive di mantenimento dei livelli occupazionali della Filiale; le condizioni di sicurezza nei siti HERA ad alto rischio, aggravate dall’assenza di un mansionario che definisca compiti e responsabilità; l’inadeguatezza dei locali adibiti a corpo di guardia e l’assenza di interventi sulla pulizia dei mezzi aziendali, nonostante un rilievo dell’AUSL di Rimini che ne definisce i livelli minimi di igienizzazione.

A questi temi sono sommano una gestione discutibile degli esuberi, con lavoratori spostati in altre filiali senza confronto sindacale e trasferte extra-provinciali non accompagnate dal riconoscimento economico previsto dal contratto nazionale.

Secondo i rappresentanti sindacali: «Siamo di fronte a un atteggiamento inaccettabile da parte dell’azienda, che non solo ignora le legittime richieste dei lavoratori, ma continua a rimandare soluzioni su temi che riguardano la salute, la dignità e i diritti contrattuali; dopo settimane di attesa senza alcuna risposta, siamo costretti a mobilitarci per tutelare chi ogni giorno garantisce la sicurezza sul territorio in condizioni sempre più difficili».

I sindacati annunciano che, in assenza di un’adeguata risposta da parte dell’azienda, verranno messe in campo ulteriori iniziative di mobilitazione, fino alla proclamazione dello sciopero, nel rispetto delle procedure previste, che prevedono un confronto in sede di Prefettura.

L’opinione pubblica e le istituzioni locali devono a prestare massima attenzione alla situazione del comparto della vigilanza armata, troppo spesso dimenticato ma essenziale per la sicurezza pubblica e privata.