Turismo 11:07 | 02/10/2025 - Rimini

Ottobre in Romagna nel segno della cultura

L’autunno in Romagna si apre con un calendario che trasforma il territorio in un palcoscenico diffuso di cultura, musica, arte e spettacolo. Partendo da Rimini, dove il Teatro Galli si prepara a un autunno interamente dedicato all’universo rossiniano con la Stagione Lirica 2025. L’8 ottobre debutta La cambiale di matrimonio, brillante commedia giovanile affidata ai talenti del Conservatorio Maderna-Lettimi, che celebra proprio in questi mesi i duecento anni della sede riminese. Il 7 e il 9 novembre sarà invece la volta de Il barbiere di Siviglia, in una versione frizzante firmata da Damiano Michieletto, capace di restituire tutta la vitalità e l’ironia della musica rossiniana. Nel frattempo, al Teatro degli Atti due appuntamenti della rassegna “Parole per la musica” accompagnano il pubblico alla scoperta delle suggestioni rossiniane con guide all’ascolto a cura di Giulia Vannoni e Carla Moreni.
Sempre a Rimini, fino all’8 dicembre, i Palazzi dell’Arte ospitano la mostra “Rimini Proibita… Le parole di Pier Vittorio Tondelli nelle immagini di Marco Pesaresi”, che intreccia letteratura e fotografia in un percorso affascinante e controverso. Oltre cento scatti, molti dei quali mai esposti prima, raccontano la città notturna e ribelle di Pesaresi, dove solitudine e desideri si intrecciano a corpi e marginalità. Le parole del romanzo Rimini di Tondelli dialogano con queste immagini trasformandole in un racconto intenso, che svela lati nascosti e poco conosciuti della città. Una mostra dal forte impatto, curata da Mario Beltrambini e Jana Liskova, a ingresso gratuito ma vietata ai minori di 16 anni.
Riccione, a sua volta, chiude la stagione espositiva con gli ultimi giorni di “Mare Magnum: da Ferdinando Scianna a Martin Parr”, la grande mostra fotografica ospitata a Villa Mussolini fino al 5 ottobre. Un viaggio tra le spiagge del mondo raccontate dagli obiettivi dei fotografi dell’agenzia Magnum Photos, che intrecciano mari lontani e l’Adriatico in un racconto universale sulla vita e sull’uomo.

Da Cervia soffia il vento di Artevento, che dal 3 al 12 ottobre porta al Magazzino del Sale Torre “Il giro del Mondo in 80 aquiloni”, un percorso dedicato alle nuove acquisizioni dal Giappone. Un viaggio che celebra la tradizione millenaria dell’arte dell’aquilone, offrendo al pubblico un’occasione rara per scoprire storie e culture attraverso creazioni uniche.

Ferrara, dal 3 al 5 ottobre, diventa la capitale mondiale del giornalismo con il Festival di Internazionale, che trasforma la città in un laboratorio diffuso di incontri, proiezioni, workshop e dibattiti. Subito dopo, il 6 ottobre, si apre la Stagione Concertistica del Teatro Comunale Abbado, con le più importanti orchestre e direttori internazionali. E ancora, dal 3 ottobre, prende vita Ferrara in Jazz, che fino a dicembre porterà nel Torrione San Giovanni oltre 80 concerti, jam session ed eventi collaterali in uno dei luoghi simbolo del patrimonio UNESCO. 
Non mancano le grandi mostre. Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara si prepara ad accogliere, dall’11 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026, una delle mostre più attese della stagione culturale europea: un grande percorso dedicato a Marc Chagall. L’esposizione, con oltre duecento opere tra dipinti, disegni e incisioni, racconta in tutta la sua complessità l’universo poetico e visionario del maestro russo, nato a Vitebsk nel 1887 e spentosi a Saint-Paul de Vence nel 1985, considerato tra i più amati artisti del Novecento. Il percorso espositivo al Palazzo dei Diamanti non si limita a presentare capolavori già noti, ma offre al visitatore un’esperienza immersiva e totalizzante. Due sale multimediali consentono di entrare letteralmente dentro il mondo di Chagall, permettendo di ammirare alcune delle sue creazioni monumentali in una dimensione spettacolare che moltiplica il potere evocativo delle immagini. 

In occasione delle grandi mostre dedicate a Marc Chagall, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna e il Palazzo dei Diamanti di Ferrara attivano una speciale promozione incrociata: tutti i visitatori che presenteranno alla biglietteria del MAR il biglietto, sia intero che ridotto, della mostra Chagall testimone del suo tempo, avranno diritto all’ingresso ridotto speciale di 5 euro (anziché 8) alla mostra Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera. Allo stesso modo, esibendo alla biglietteria del Palazzo dei Diamanti il biglietto di ingresso del MAR, si potrà accedere alla mostra ferrarese con il biglietto ridotto a 14 euro. Un’occasione unica per scoprire due percorsi espositivi complementari, capaci di restituire un affresco completo della poetica dell’artista.

A Ravenna, il 18 ottobre si accende la Notte d’Oro, lunga notte bianca che anima il centro storico conspettacoli, aperture serali e visite guidate. La stessa data segna l’inaugurazione della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo, che fino al 18 gennaio 2026 coinvolgerà l’intera città con mostre, installazioni e performance in dialogo con la tradizione musiva bizantina. Cuore pulsante di questa edizione è la mostra “Marc Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera”, inaugurata il 17 ottobre al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna. Il percorso, che parte dall’iconico Le Coq bleu custodito nella collezione permanente del MAR, approfondisce il legame tra Chagall e l’antica arte del mosaico, nato negli anni ’50 quando l’artista rimase affascinato dai mosaici bizantini di Ravenna e avviò una collaborazione con i mosaicisti locali. In mostra prove a mosaico, disegni, pastelli, acquerelli, gouache, collage e litografie che testimoniano il processo creativo che portava Chagall dal progetto all’opera, rivelando la sua straordinaria capacità di fondere luce, colore e materia.
Cento, città natale del Guercino, si conferma cuore pulsante delle celebrazioni dedicate al grande maestro del barocco. Fino al 31 dicembre 2025 la chiesa di San Lorenzo ospita la mostra “Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti”, che riunisce venti pale d’altare e capolavori del Guercino e della sua scuola, provenienti da chiese inagibili dopo il sisma del 2012 e da musei chiusi per restauri. Opere solitamente invisibili, che oggi dialogano con i dipinti già custoditi nella Pinacoteca di Cento e nella stessa San Lorenzo, restituendo tutta la potenza creativa di una scuola che, pur trasferita a Bologna, manteneva radici profonde nella sua città d’origine.

 

 

Cronaca