"Cario Diario, qualche giorno fa sono usciti i dati sull’andamento dell’estate. Il commento dell’amministrazione è stato: “Niente -30, -20, -15, -10, -5 per cento. Niente disastro, niente fine.” Non la voglio contestare, la voglio credere veritiera e utilizzarla come analisi. Il dato come sappiamo tiene conto delle teste e di quanto hanno dormito, non di quanto hanno speso e quanto viene generato nel nostro territorio. Non racconta neanche dove hanno dormito, in quali strutture e quindi dove vanno a finire quei (pochi) soldi. Non si valuta in nessun modo l’impatto sulla città e sulla sua economia, ormai fatiscente.
L’unico dato economico riguarda la tassa di soggiorno e il suo relativo incasso, indicizzata sulle stelle e che potrebbe restituire un fatturato ipotetico se si incrociasse con la tabella dei prezzi minimi applicati, prezzi che però nessuno rispetta più. La classificazione a stelle inoltre non è più veritiera nell’80% delle strutture ricettive, fuori da ogni standard internazionale.
Al bilancio numerico possiamo accostare al bilancio di “pancia”, quello delle sensazioni vissute che ogni imprenditore del turismo può esprimere per la sua esperienza. Sappiamo non è empirico, ma quello che si evince chiaramente parlando con gli operatori è un progressivo deterioramento della “qualità del cliente” con ospiti sempre più basso spendenti e in molti casi organizzati, con la fine del ciclo alta-bassa stagione ma ormai uniformata verso il basso per tutto il periodo estivo. Persone che come è gia stato scritto più volte fanno presenze, ma non margine economico. Però pagano la tassa di soggiorno.
Mi soffermo, Caro Diario, su dove spendiamo un po’ di tassa di soggiorno. Ben 3 milioni all’anno per 3 anni (Resto del Carlino del 27 agosto 25) viene speso nell’aeroporto Federico Fellini, come contributo per coordinare la promozione turistica insieme ad Apt, insieme ad altri 9 milioni che sono stati promessi dalla regione per la ristrutturazione dello scalo, in parte già utilizzati per l’impianto fotovoltaico dello scalo. A fronte di questi investimenti, lo spettacolo per chi atterra al Fellini è disarmante: lo scheletro di un aereo cannibalizzato che oggi è una piccionaia, arredamenti interni anni 70, bagni sporchi e puzzolenti nonostante il poco afflusso di persone, cartelli scritti in russo ancora appesi come memorabilia dei fasti del passato, attesa autobus senza sedute e senza pensiline (ricorda qualcosa) che costringe i nostri turisti ad aspettare due autobus all’ora esposti alle intemperie, un piazzale con buche e asfalto rattoppato post bellico. Una visione di posto “cheap”, idealmente adeguato alle tratte con l’est Europa, ormai nostro bacino turistico e di manodopera. Ma fanno teste, persone che soggiornano, pagano la tassa di soggiorno alimentando la storiella di Rimini capitale del turismo europeo.
Caro Diario, la narrazione è quella di una città dove tutto va bene, dove tutto si immagina. Ecco, appunto. Ci immagiamo che va tutto bene. Ma i portali immobiliari raccontano che oggi ti compri un hotel a meno di un appartamento in posti benedetti dal potere come la ex corderia.
Le associazioni di categoria bisbigliano ai loro associati che è stata una stagione orribile, ma pubblicamente non possono esporsi perché poi temono ritorsioni. Manca il coraggio di urlare che il Re è Nudo perché le poltrone alla fine sono calde, l’inverno è lungo e il pifferaio ha ancora fiato per suonare la sua marcia".
Stefano Benaglia