Cronaca 15:51 | 16/05/2025 - Rimini

Il 21 manifestazione pubblica contro la chiusura degli uffici postali e a sostegno dei referendum per il lavoro e la cittadinanza

Un presidio pubblico davanti alla sede centrale di Poste Italiane a Rimini (Arco d’Augusto) è stato indetto per mercoledì 21 maggio 2025, con inizio alle ore 10, per sostenere le ragioni del “sì” ai referendum su lavoro e cittadinanza e per dire no al piano di riorganizzazione di Poste Italiane che prevede la chiusura di oltre 700 uffici postali su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, promossa da CGIL Rimini con le categorie SLC CGIL, SPI CGIL, intende dare voce al crescente disagio che colpisce soprattutto i cittadini delle aree periferiche e meno servite, oggi al centro di un processo di desertificazione dei servizi pubblici territoriali che sta diventando insostenibile.

A intervenire durante il presidio saranno Tania Scacchetti, Segretaria Generale del Sindacato Pensionati Italiani (SPI CGIL), Riccardo Saccone, Segretario Generale SLC CGIL, Pino Gesmundo della Segreteria Nazionale CGIL, e Francesca Lilla Parco, Segretaria Generale CGIL Rimini. Saranno inoltre presenti l’Assessore del Comune di Rimini Francesco Bragagni e la Consigliera Regionale Alice Parma, a conferma dell’attenzione che anche il mondo istituzionale sta riservando al tema.

La mobilitazione del 21 maggio non nasce dal nulla, ma si inserisce in un quadro di crescente preoccupazione per le scelte unilaterali operate da Poste Italiane, autorizzata da AGCOM alla razionalizzazione della rete postale. In provincia di Rimini gli effetti sono già sotto gli occhi di tutti: da gennaio 2025 sono stati chiusi gli uffici postali di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Correggiano, mentre  l’ufficio di  di  Bellaria  è già stato oggetto di una forte riduzione dell’orario di servizio. Si tratta di una misura che incide pesantemente su migliaia di cittadini, in particolare sulle persone anziane, con disabilità, o che vivono nelle zone meno centrali del territorio. Per molti di loro, l’ufficio postale non è solo un punto di accesso ai servizi finanziari e postali, ma un presidio sociale, un luogo di vicinanza e di riferimento quotidiano.

Per questo CGIL Rimini, insieme alle categorie e strutture coinvolte, ha già inviato nei mesi scorsi una lettera formale al Prefetto di Rimini, ai Sindaci di Rimini e Bellaria-Igea Marina, all’ANCI Emilia-Romagna e ai Consiglieri regionali del territorio per chiedere un intervento immediato nei confronti di Poste Italiane a tutela dei diritti delle cittadine e dei cittadini.

La manifestazione del 21 maggio sarà anche un’occasione per rilanciare l’importanza dei referendum promossi da CGIL su lavoro e cittadinanza. Si tratta di quesiti che mettono al centro i diritti di chi lavora e vivono in stretta connessione con la battaglia per la tutela dei servizi pubblici. Senza lavoro dignitoso, senza accesso a prestazioni essenziali, senza equità nei territori, la cittadinanza piena rischia di diventare un privilegio riservato a pochi. Difendere gli uffici postali, oggi, significa difendere un’idea di Paese più giusto, coeso e solidale.

CGIL Rimini invita quindi tutte le cittadine e i cittadini, le associazioni del territorio, gli amministratori locali, le forze politiche e sociali a partecipare attivamente al presidio del 21 maggio. Solo con una mobilitazione ampia e consapevole sarà possibile contrastare l’ulteriore arretramento dello Stato nei territori e affermare il valore dei beni comuni e della prossimità.

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