In un’epoca dominata da un flusso ininterrotto di immagini digitali, fermarsi a comprendere l’origine e l’evoluzione del linguaggio visivo diventa un atto di responsabilità culturale. Con questo obiettivo, l’associazione Officina Fotografica Riccione promuove “Foto-grafando. Incontri e racconti di storia della fotografia”, un ciclo di quattro appuntamenti curati da Sara Polidori per approfondire la fotografia non solo come tecnica, ma come strumento di pensiero, memoria e narrazione, in programma dall’8 gennaio al 2 aprile 2026 nella sala conferenze della Biblioteca comunale (viale Lazio, 10).
Il progetto nasce per contrastare la superficialità dello sguardo contemporaneo e restituire profondità a un linguaggio universale, offrendo uno spazio di confronto per fotografi, appassionati e curiosi della cultura visiva. Il ciclo di incontri rappresenta un invito a fermarsi, osservare e riflettere, riscoprendo la fotografia come arte, documento e specchio della società: dalle sperimentazioni dell’Ottocento al reportage sociale, ogni epoca ha lasciato un’impronta che racconta l’evoluzione della nostra sensibilità. Comprendere queste trasformazioni significa non solo leggere meglio le immagini del passato, ma soprattutto sviluppare uno sguardo critico e consapevole sul presente, imparando a guardare il mondo con occhi nuovi.
Il percorso prenderà il via l’8 gennaio 2026 con un incontro dedicato a “Invenzione e pionieri della fotografia”, un’introduzione alle origini della fotografia che ripercorre le prime sperimentazioni ottocentesche e le visioni di Niépce, Daguerre e Talbot, tra scoperte tecniche, curiosità e intuizioni che hanno cambiato per sempre il modo di rappresentare il mondo.
Il secondo appuntamento, previsto per il 5 febbraio, affronterà il tema “Pittorialismo ottocentesco vs fotografia”, un confronto tra l’estetica pittorialista e la ricerca di un linguaggio fotografico autonomo, un racconto sul confine tra la fotografia artistica e quella realista che interessò il periodo di fine Ottocento.
Il ciclo proseguirà il 5 marzo con un focus su “Eugène Atget: tra surrealismo e quotidianità”, una delle figure più poetiche del primo Novecento, capace di trasformare il quotidiano in memoria visiva attraverso il suo sguardo silenzioso su una Parigi che scompare, anticipando il surrealismo.
Il viaggio si concluderà il 2 aprile con l'incontro “Fotografia e società: Gisèle Freund”, dove verrà approfondita la fotografia come strumento di indagine sociale e culturale, dalla ritrattistica d’autore alla potenza documentaria dell’immagine nella società moderna.
Tutti gli appuntamenti, a ingresso libero, si svolgeranno presso la sala conferenze della Biblioteca comunale, dalle 20:45 alle 23:00.

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