Opinioni 14:28 | 14/08/2025 - Rimini

I Giovani Dem: “Il lavoro deve essere un diritto per tutti, non un lusso: basta sfruttamento agli stagionali"

"Nelle ultime ore la denuncia social di Gilberto Contadin, diventata di dominio pubblico, ha aperto una discussione a livello nazionale su problemi che nel nostro territorio conosciamo purtroppo fin troppo bene. Al di là del caso specifico, sul quale è difficile fare tutte le opportune verifiche, ciò che risalta è la diffusa scarsità, in diversi contesti, delle condizioni di lavoro stagionale, con orari estenuanti, paghe irrisorie, contratti irregolari e nessun rispetto per la dignità di chi lavora. Non parliamo di episodi isolati: si tratta di una vera e propria cultura dello sfruttamento che ancora pare sopravvivere visto il ripetersi ciclico di denunce pubbliche. Una mentalità tossica che considera i giovani e i lavoratori stagionali quasi manodopera usa e getta, da spremere nei mesi estivi, spesso e volentieri con contratti irregolari o addirittura in nero, per poi abbandonarli a loro stessi.  Eppure, in Romagna, esistono anche tante realtà che rappresentano il lato migliore del lavoro stagionale: aziende, locali e strutture turistiche che offrono contratti regolari, paghe giuste, orari sostenibili e rispetto reciproco, arrivando in alcuni casi, come in quello della riviera cesenate, alla sottoscrizione di accordi tra le sigle sindacali e le associazioni datoriali di categoria. Realtà che dimostrano come il lavoro stagionale possa essere un’opportunità di crescita professionale e personale, e non una condanna allo sfruttamento.  Ma il problema rimane: si sente ripetere che “i giovani non vogliono più fare la stagione”, “i giovani non hanno voglia di lavorare” o che “non si trovano lavoratori stagionali”. La verità è che molti nostri coetanei si allontanano da questo settore proprio a causa di condizioni inaccettabili proposte da alcune aziende e di un sistema che spesso non rispetta neanche le regole minime del lavoro. La retorica della “gavetta”, che infesta il dibattito pubblico e secondo cui sarebbe normale per un giovane farsi sfruttare attraverso paghe da fame e orari di lavoro devastanti, è a dir poco ripugnante ed evidenzia appieno quanto la cultura dello sfruttamento sia diffusa nel nostro Paese. Come Giovani Democratici di Cesena e di Rimini non possiamo accettare che, nel 2025, lavorare significhi rinunciare alla propria dignità. Il turismo e la stagione estiva sono un patrimonio della Romagna, ma devono esserlo per tutti, anche per chi lavora. Il lavoro dignitoso non è un lusso: è un diritto".

Giovani Democratici Cesena

Giovani Democratici Rimini