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"Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale ho presentato un’interrogazione riguardo ad un tema attuale e sentito come quello dell’emergenza lupi. Fin dagli esordi del preoccupante fenomeno l’amministrazione comunale si è prontamente mossa per interagire coi livelli governativi aventi potere legislativo per quanto concerne la problematica in questione. Una problematica che si è intensificata negli ultimi mesi, visto che dopo i Comuni della Valmarecchia e della Valconca, sono stati segnalati episodi di aggressione ad allevamenti e presenza nei pressi dei centri urbani di Coriano, Verucchio, Santarcangelo e Rimini, specificatamente in zona Padulli, Covignano, Rimini Nord.
Ormai la conta degli attacchi sferrati da questi canidi dentro le proprietà private dei cittadini e delle cittadine cresce ogni giorno. Incursioni in grado di provocare la brutale uccisione di animali d’affezione che all’interno di ogni nucleo familiare ricoprono un ruolo sempre più centrale. Per non dimenticare i capi di bestiame, come ad esempio le pecore, che per gli allevatori rappresentano una fonte di reddito importante. Superfluo evidenziare gli shock emotivi che i proprietari di quegli animali devono gestire e superare. Il timore generale e diffuso è che questa problematica, già seria, possa ulteriormente degenerare in quanto stanno emergendo delle serie, credibili e non più rinviabili questioni inerenti alla convivenza tra uomo e lupo negli spazi urbani. Quindi parliamo di sicurezza pubblica. Proprio per questo numerose famiglie non si sentono più sicure nel vivere gli spazi esterni alle loro abitazioni, vedendo quindi peggiorare la propria qualità della vita. Si tratta di limitazioni della libertà personale significative che generano impatti maggiori su anziani e bambini.
Una risposta a tale rilevante presenza di questi animali nelle zone abitate può sicuramente essere rintracciata nel fatto che in Italia la popolazione di lupi si è ricostituita diffusamente sul territorio nazionale fino a raggiungere una quota stimata tra i 3.300 e i 4 mila esemplari. Una concentrazione che non ha eguali in altre nazioni. Novanta di questi esemplari sarebbero stanziali in Provincia di Rimini suddivisi in una dozzina di branchi, ognuno di essi composto da circa sei animali, più altri gruppetti di lupi allontanati dai branchi originari. In questo quadro generale dei passi in avanti sono già stati effettuati a livello continentale. Infatti all’inizio del dicembre 2024 la Convenzione di Berna aveva già declassato il lupo da specie “rigorosamente protetta” a “protetta”. E questa primavera l’Unione Europea ha fatto altrettanto. Anche a livello nazionale sembrano essersi smosse lievemente le acque dato che, ad inizio mese, la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura l’articolo 8 della legge di delegazione europea che delega il Governo a recepire il declassamento del lupo da specie “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta”. Ma si tratta appunto di un primo passo, al quale deve seguire in tempi rapidi l'approvazione definitiva della disposizione citata da parte del Parlamento e quindi il recepimento operativo da parte delle Regioni italiane, secondo quelli che sono criteri già indicati nel rapporto ISPRA del 2024. Il Governo di fronte a tutto ciò deve accelerare immediatamente i tempi di azione, riconoscendo all'emergenza nazionale dovuta alla presenza dei lupi negli spazi urbani il peso specifico che lo caratterizza. Non siamo un paese in grado di permettersi di far passare in secondo piano tematiche del genere, che graffiano in profondità la sensibilità delle persone, per concedere invece tempo e spazi nell'agenda politica al programma di ben nove giorni di "Atreju", la manifestazione della destra italiana che si sta svolgendo a Roma in questi giorni. Insomma l'Italia ed anche Rimini hanno bisogno di meno passerelle politiche, utili a dar luce a pochi leader di partito, e di più risposte puntuali e celeri a questioni serie ed impattanti sui singoli territori".
Matteo Petrucci capogruppo del PD in Consiglio Comunale a Rimini.
