"Il Sindaco di Rimini dimentica che, ogni anno, il Governo italiano invia rinforzi estivi sul territorio; ciò è sempre stato fatto e sempre verrà fatto. Dimentica inoltre che, al di là dei rinforzi di polizia inviati dallo Stato centrale, è suo specifico dovere, avendone poteri e facoltà, intervenire motu proprio sul tema della sicurezza urbana, decoro e tutela del territorio. La legge parla chiaro: il Sindaco non è uno spettatore, ma l’attore protagonista. Eppure, a giudicare dal silenzio assordante su certi fenomeni, si direbbe che qualcuno abbia perso il copione.
La Corte Costituzionale (sent. n. 196/2009 e n. 115/2011) ha stabilito che il primo cittadino può – anzi, deve – intervenire in situazioni di per la sicurezza e l’incolumità pubblica. Insomma: non serve un’invasione aliena per emettere un’ordinanza. Dal “Pacchetto Sicurezza” al “Decreto Minniti” (D.Lgs 14/2017), il legislatore ha ampliato i poteri sindacali per contrastare accattonaggio molesto, prostituzione su strada, abusivismo, danneggiamenti.
In tema di prostituzione, anche Rimini in passato ha adottato le oppurtune ordinanze in tema di contrasto al fenomeno, tenendo però un “basso profilo” su altri fenomeni altrettanto preoccupanti, lasciando che il territorio parli da sé. Si richiama l’ordinanza contingibile e urgente emanata dal Comune di Rimini il 20 maggio 2024 contro la prostituzione in strada, provvedimento analogo a quello già adottato nel 2011 dalla precedente amministrazione.
Nulla, o poco, invece, sul contrasto alle attività criminose (spaccio di stupefacenti, fenomeni di violenza legati all’uso di alcolici, accattonaggio con impiego di minori e disabili), sul danneggiamento del patrimonio pubblico e privato e il decadimento della qualità e del decoro urbani, nonché sull'intralcio alla pubblica viabilità, illecite occupazioni di suolo pubblico e sull'abusivismo commerciale.
Va inoltre evidenziato un aspetto politicamente rivelatore: oggi il Sindaco di Rimini non perde occasione per attribuire ogni responsabilità al governo nazionale, approfittando del fatto che si tratti di un esecutivo di centrodestra. Curioso, però, che quando lo stesso Sindaco ricopriva il ruolo di assessore durante i governi di centrosinistra, non si ricordino analoghe denunce, né indignazioni pubbliche. Evidentemente, la sicurezza è diventata una priorità solo quando fa opposizione al Governo nazionale. L’art. 54 del TUEL attribuisce al Sindaco la possibilità di agire, eventualmente anche di concerto con il Prefetto e il Questore. Ma perché disturbarsi, quando si può addossare colpe (inesistenti) al Ministero dell’Interno?
Ricordiamo quindi, a beneficio degli smemorati, che la sicurezza urbana è anche – e soprattutto – una responsabilità del Sindaco. Il cittadino, per segnalare un problema, non deve alzare lo sguardo a Roma: basta bussare alla porta giusta, la porta di Palazzo Garampi".
Claudio Mazzarino – Direttivo comunale F.lli D'Italia Rimini, Alessandro Pierotti, Sara Borghesi