ANCI Emilia-Romagna, pur non entrando nel merito della nota delle organizzazioni sindacali, che in modo condivisibile affrontano una questione complessa, rileva che la Regione aveva dapprima intrapreso il percorso dell’avvio delle procedure ad evidenza pubblica, ma in conseguenza della sopravvenuta legge statale, ha chiesto chiarimento al Ministero competente, che tuttavia non ha fornito un’indicazione univoca e tale da scongiurare possibili contenziosi da parte dei soggetti privati, fondati proprio sulla prevista sospensione al 2026.
ANCI Emilia-Romagna, in ragione di quanto sopra, ha per tanto condiviso le valutazioni e le argomentazioni della deliberazione regionale di uniformare la sospensione regionale alla sospensione statale al 31/12/2026, anche in base al fatto che i tempi necessari all’espletamento di tutte le procedure per il Nuovo accreditamento socio sanitario, introdotto dalla richiamata deliberazione regionale 1638/24, non avrebbero comunque permesso di rispettare il termine del 31/12/2025 rendendo quindi necessarie altre proroghe.
I Comuni anche attraverso ANCI hanno potuto sempre contare su un confronto costruttivo con la Regione su una materia complessa ma così importante per il benessere della Comunità. ANCI ha inoltre chiesto alla Regione di intervenire nei confronti del Governo per il rispetto dei tempi stabiliti dalla norma statale mettendo così le Regioni e le amministrazioni locali in condizioni di dare attuazione al sistema dell’accreditamento socio-sanitario.