“Sulle Comunità Energetiche Rinnovabili il Governo tradisce cittadini e imprenditori. Il drastico taglio del 64% dei fondi del PNRR da 2,2 miliardi a circa 795,5 milioni di euro annunciato a fine 2025 dal ministero dell’Ambiente, proprio a pochi giorni dalla scadenza del bando per i contributi alle CER, sta causando incertezza e preoccupazione per i numerosi progetti già in corso perché i fondi saranno insufficienti a coprire tutte le domande pervenute. Sono infatti migliaia i progetti pronti, gli investimenti già avviati, le imprese che hanno assunto e formato personale: tutto appeso a un portale che non esiste e a risorse tagliate in corsa. La transizione energetica richiede regole stabili, tempi certi, istituzioni che parlino con una voce sola e non instabilità e incoerenza”. Il commento del senatore Croatti.
“Secondo Legambiente e Kyoto Club le rinnovabili in Italia sono in frenata nel 2025 dopo anni di crescita e l'entrata in funzione di 2.074.971 impianti di produzione di elettricità. Le Comunità energetiche rinnovabili arrancano soprattutto per la lentezza burocratica e
il taglio delle risorse. Alcuni dati sono chiari e indicano le responsabilità e il disinteresse del governo Meloni: da gennaio a ottobre di quest'anno sono stati realizzati 181.768 impianti rinnovabili, -27% rispetto ai 248.999 allo stesso periodo del 2024; in merito all'obiettivo 2030 del Decreto aree idonee l'Italia ad oggi ha raggiunto il 28,9% della produzione di energie rinnovabili con dodici regioni che a ottobre erano ancora più indietro”. Prosegue l’esponente pentastellato.
“Come M5S stiamo denunciando da settimane questa situazione e garantiamo battaglia in Parlamento sul milleproroghe e sul decreto ‘aree idonee’ che incrocia il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Continueremo a chiedere il ripristino delle risorse e l’eliminazione della scadenza del 31 dicembre 2027 attualmente prevista per i contributi alle CER”. Conclude Croatti.

Max 10° 




















