Dal rientro dalle ferie di ferragosto si sono verificati già due infortuni sul lavoro nel settore edile, per fortuna non mortali, tuttavia resta forte la preoccupazione sulla formazione in campo di salute e sicurezza dei lavoratori del settore.
La formazione messa in campo dalle Scuole Edili, che ricordiamo essere obbligatoria e fortemente valorizzata dai Contratti Nazionali Edili, è uno strumento fondamentale per la professionalità e la salute dei lavoratori ma questo non basta, servono maggiori controlli specie negli appalti sia pubblici che privati dove spesso lavoratori dipendenti si trovano a lavorare insieme a lavoratori autonomi o altre tipologie di contratti che non prevedono la stessa formazione.
Per sostenere le aziende sulla qualità della sicurezza sul lavoro, è stato istituito nel territorio il CPT (comitato paritetico territoriale) il quale attraverso la collaborazione degli RLST formati in modo specifico sul settore dell’edilizia attraverso visite nei cantieri edili verificano i piani operativi di sicurezza, i dispositivi di protezione individuale e consigliano le aziende su eventuali miglioramenti da mettere in campo.
Questo servizio creato grazie alla collaborazione tra OO.SS e Organizzazioni Datoriali è accessibile a tutte le aziende con dipendenti, ma può e deve essere esteso anche ad aziende di lavoratori autonomi che possono richiederne l’adesione, cosa che ci impegneremo a promuovere nei prossimi mesi affinché si arrivi a un alto standard di sicurezza nei cantieri edili.
Quanto accaduto ieri in un piccolo appalto privato all’interno del GROS evidenzia nuovamente l’esigenza che anche nei più piccoli appalti si presti l’adeguata attenzione alla formazione e si responsabilizzi maggiormente tutta la filiera delle imprese.
In provincia di Rimini, a maggio 2025, la conta degli infortuni denunciati nel settore edile era già arrivata a 136, rappresentando quasi il 10% sul totale del fenomeno a livello territoriale; si tratta di numeri che per quanto riguarda le malattie professionali pensiamo siano anche superiori, tenuto conto che i dati INAIL in questo caso sono raggruppati per macro settore “industria e servizi”, che nel 2025 ha visto già 192 denunce contro le 138 del 2024 (dati maggio 2025).
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