Politica 13:02 | 11/10/2025 - Romagna

Petitti (Pd): Rimini: oltre 26.000 over 80 in provincia e contratti regolari in calo. Il lavoro di cura è il nuovo fronte del welfare sociale

“Il lavoro di cura è una sfida pubblica: ogni famiglia ci è passata, ci passa o ci passerà. E va sostenuto con coraggio e visione.” — Emma Petitti, vice segretaria PD Emilia-Romagna e consigliera regionale

In una società che invecchia rapidamente, il lavoro di cura è diventato il vero fronte del welfare. In provincia di Riminigli over 80 hanno superato quota 26.000, con un incremento del 21,3% in dieci anni. Un dato che racconta molto più di una tendenza demografica: parla di famiglie sempre più sole, di lavoratrici invisibili e di un sistema che fatica a reggere il peso della non autosufficienza.

In Emilia-Romagna, secondo i dati INPS 2023, i lavoratori domestici regolari sono stati 71.496: 44.477 badanti (62,2%) e 27.019 colf, in calo del 32,1% rispetto al 2013. Complessivamente, il lavoro regolare è diminuito del 14,8%. A Rimini, il calo è stato ancora più marcato: –30% in dieci anni.

Le proposte per un nuovo patto sul lavoro di cura

Per affrontare con coraggio la crisi del lavoro di cura, serve un pacchetto di misure fondato su equità, dignità e sostegno concreto alle famiglie. L’obiettivo è chiaro: rafforzare l’assistenza, far emergere il lavoro irregolare e riconoscere il valore delle lavoratrici. Tra le proposte:

  • Credito d’imposta fino al 50% per chi assume badanti regolari
  •  Voucher sociali per famiglie a basso ISEE, da integrare agli attuali assegni di cura
  • Patto regionale per il lavoro di cura, con enti locali, sindacati, associazioni e terzo settore
  • Percorsi di certificazione delle competenze, per garantire alle assistenti familiari il riconoscimento formale e la piena dignità professionale

“Il lavoro di cura — ricorda Emma Petitti — non è e non può essere una questione privata: è una sfida pubblica, sociale e politica. In Emilia-Romagna, Regione ed enti locali hanno dimostrato di saper investire con visione e concretezza, anche in assenza di certezze nazionali. Ma i numeri parlano chiaro: serve un salto di qualità. Il Partito Democratico può e deve essere il motore di questo cambio di passo. Le mie proposte vanno in questa direzione.”

Gli strumenti regionali già in campo

L’Emilia-Romagna ha già messo in campo misure concrete, spesso colmando i vuoti lasciati dalle politiche nazionali. Il Fondo Sociale Regionale prevede 57,2 milioni di euro nel 2025, di cui oltre 23 destinati alla non autosufficienza e al contrasto della povertà. Gli assegni di cura erogati dai Comuni aiutano le famiglie con anziani o disabili gravi, in base all’ISEE. Sono attivi percorsi di formazione gratuita per OSS e assistenti familiari, e un sistema di monitoraggio digitale garantisce trasparenza nell’uso delle risorse.

“La Regione  - conclude la Petitti - ha investito con coraggio, mettendo in campo risorse proprie e un welfare che regge e continua a fare scuola. Ma ora serve un nuovo patto politico. Il lavoro di cura riguarda tutti: ogni famiglia ci è passata, ci passa o ci passerà. E va riconosciuto, sostenuto e portato al centro dell’agenda democratica.”