È arrivata ieri pomeriggio alle 15:30 a Santa Maria di Leuca la carovana di “Dade alla ricerca del Delfino Magico”, la straordinaria impresa in cargo bike di quasi 1.000 chilometri lungo la costa Adriatica, compiuta da Davide Tura, sei anni, affetto da Kif5c, una rara malattia genetica, e dal papà Simone.
Ad accoglierli, scortati da due moto della Polizia di Stato, nella suggestiva cornice del piazzale antistante il Faro di Santa Maria di Leuca, una festa carica di emozione e colori. Un’emozione fortissima, che Simone Tura dopo quasi mille chilometri di sforzo non ha retto, scoppiando in lacrime. Presenti le istituzioni locali pugliesi, tra cui il sindaco di Castrignano del Capo, Francesco Petracca, l'assessore all'Ambiente e Demanio marittimo, Oronzino Papa, e l'assessora alle Politiche sociali, Mina De Maria e il rettore della Basilica di Santa Maria di Leuca, don Stefano Ancora. Era presente anche il Comune di Riccione, rappresentato dagli assessori Marina Zoffoli (Famiglia) e Alessandro Nicolardi (Bilancio), partiti appositamente dalla Romagna per celebrare l’arrivo di questa impresa dal grande valore umano e sociale. A rafforzare il legame con Riccione, è arrivata anche una significativa delegazione della Croce Blu, evidenziando il supporto costante e fondamentale di questa associazione durante tutto il viaggio.
Applausi, coriandoli sparati al cielo, un arco di palloncini come traguardo, la canzone di Giovanni Cricca (“Dade e il Delfino Magico”), tanti sorrisi e qualche lacrima di commozione hanno salutato l’impresa di Davide e Simone, accolti diverse decine di cittadini, associazioni locali, turisti e volontari che hanno seguito ogni tappa del viaggio. Molti si sono uniti alla pedalata lungo tutto il percorso da Riccione e Santa Maria di Leuca, così come negli ultimi chilometri, creando un corteo di biciclette e moto in segno di sostegno e solidarietà.
Le parole di Simone Tura
“L’arrivo è stato indescrivibile – racconta papà Simone Tura – vedere Davide felice davanti al mare di Leuca ha ripagato tutta la fatica. Siamo partiti con un sogno: far conoscere la nostra storia, ma anche dare voce a tante altre famiglie che vivono la solitudine e le difficoltà delle malattie rare. Lungo il cammino abbiamo ricevuto un affetto incredibile. Ovunque ci aspettavano persone con disegni, regali, lettere, abbracci. È stato un viaggio fatto di pedalate, sì, ma anche di incontri, lacrime, racconti. E soprattutto di speranza.”
Partiti lo scorso 16 giugno dal Villaggio Club del Sole di Riccione, papà Simone e Davide hanno pedalato per quattordici giorni attraversando Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, percorrendo circa 70 chilometri al giorno.
Il viaggio è stato un continuo saliscendi di emozioni e di sfide. Hanno affrontato tappe lunghe e impegnative, come quella da Falconara a Porto Sant’Elpidio sotto il sole cocente, la splendida Ciclovia dei Trabocchi in Abruzzo con il mare accanto e i ponti sospesi, le salite mozzafiato del Gargano, i tornanti tra Vieste, Mattinata e Manfredonia. Hanno pedalato sotto acquazzoni improvvisi, superato vento forte e tratti di strada trafficata dove la presenza di Davide rendeva ancora più delicata ogni manovra.
Accoglienza, calore umano e solidarietà
Ma in ogni città hanno trovato accoglienza, calore umano e solidarietà. A Petacciato, in Molise, un’intera piazza di bambini li ha accolti con disegni e piccoli delfini di carta. A Manfredonia sono stati ricevuti dalle autorità religiose e civili, da associazioni come Anffas e da tantissimi giovani dei centri estivi. A Falconara, la Croce Gialla ha aperto le porte della propria sede per far riposare Davide. In Puglia, diverse tappe sono state scortate dalla Protezione Civile, dalla Polizia di Stato e da gruppi di ciclisti locali che hanno percorso con loro decine di chilometri. Anche l'accoglienza a Roseto degli Abruzzi, dove le associazioni Confad e Dalla Mia Parte, insieme al sindaco, hanno organizzato un vero e proprio evento è stata molto toccante. Con i loro mezzi speciali, tra cui cargo bike e pulmini, hanno accompagnato Davide e Simone per un tratto impegnativo di circa venti chilometri, da Roseto fino a Montesilvano, permettendo ai ragazzi disabili delle loro associazioni e alle loro famiglie di pedalare insieme a loro. Questo è stato un momento di grande impatto e un esempio concreto di inclusione.
Durante il viaggio, sono stati numerosi gli incontri rilevanti. Come quelli a Montesilvano e San Salvo dove l’incontro con i sindaci ha confermato il supporto istituzionale al progetto.
Un incontro importante è avvenuto con Giuseppina Annicchiarico, responsabile del coordinamento delle malattie rare della Regione Puglia, a testimonianza dell'attenzione delle istituzioni sanitarie al tema.
Anche a San Foca, si è svolto un significativo incontro con l'associazione Io Posso, che gestisce una spiaggia completamente attrezzata e dedicata esclusivamente a pazienti disabili, inclusi quelli con problemi respiratori e gravi difficoltà di deambulazione, offrendo un prezioso supporto anche alle loro famiglie.
Ad Otranto, uno dei comuni patrocinanti, Davide e Simone hanno ricevuto una calorosa accoglienza dal Comune stesso e dall’OPI di Lecce, sottolineando l'ampia rete di sostegno e solidarietà che si è creata attorno alla loro impresa.
Il senso del viaggio non era solo percorrere chilometri, ma creare un filo di relazioni e sensibilizzare sui temi delle malattie rare, dell’inclusione sociale e dell’abbattimento delle barriere architettoniche. La storia di Davide, bimbo solare ma segnato da una patologia che causa grave disabilità motoria e intellettiva, ha acceso riflettori su una realtà troppo spesso invisibile.
“Un bambino raro ha diritto di vivere il mondo come tutti”
“Volevo far capire – dice Simone – che un bambino raro ha diritto di vivere il mondo come tutti. Anche se ci vogliono più tempo, più energie, più attenzioni. Non è solo una questione di medicina o ricerca genetica: è una questione di sguardi, di rispetto, di gentilezza. Volevamo dire alle altre famiglie come la nostra: non siete sole”.
A sostenere il progetto è stata una vasta rete di partner, enti, volontari e cittadini. Fondamentale il supporto della Croce Blu (che ha completato il viaggio di Riccione a Santa Maria di Leuca) in più momenti del lungo percorso, insieme alle associazioni locali e ai gruppi ciclistici e motociclistici che si sono alternati per scortare la cargo bike e garantire sicurezza.
Hanno contribuito il Comune di Riccione, il Club del Sole, la Croce Blu, il gruppo ciclistico I Turbolenti e le Centaure on the Road, motociclisti e motocicliste impegnati nella sensibilizzazione sociale. Importante anche il sostegno degli Ordini delle Professioni Infermieristiche di diverse province attraversate, oltre a numerose associazioni locali come Com.Fad Abruzzo, Unfad Pescara, Associazione Angeli H, Avers, Croce Gialla di Falconara, Runners Petacciato, Anffas Manfredonia e le squadre di Protezione Civile di Torre Mileto, Vieste. A Santa Maria di Leuca le associazioni: "Raggi di Sole- Clown Terapia”, "Sirio", il Gruppo parrocchiale Michele Arcangelo e Luigi Vitali con il comitato di accoglienza "Tappeti di segatura" e ISAV, Associazione sportiva capo di Leuca, ASD Sirio Finibus Terrae, SWIM - Liberi di Nuotare, Harley motor club Kapu Vakanti Bikers Salento. Lungo vari tratti del percorso non è mancato il prezioso supporto della Polizia di Stato e della Polizia locale dei vari comuni incontrati durante il percorso.
La colonna sonora dell’impresa è stata la canzone “Dade e il Delfino Magico”, scritta da Salvo Cartagirone e interpretata da Giovanni Cricca, giovane talento musicale riccionese. La canzone è diventata l’inno di questo viaggio, con il suo messaggio di forza, coraggio e desiderio di libertà.
L’assessora Marina Zoffoli ha dichiarato:
“Simone e Davide hanno reso visibile ciò che spesso resta invisibile: le battaglie quotidiane delle famiglie rare. Hanno pedalato, ma hanno anche costruito ponti tra comunità diverse. È un esempio straordinario di cittadinanza attiva.”
L’assessore Alessandro Nicolardi ha aggiunto:
“Questa impresa insegna che la disabilità non deve mai essere un limite alla partecipazione, al viaggio, alla scoperta. Simone e Davide ci hanno mostrato come la solidarietà possa diventare una forza collettiva”.
Il Comune di Riccione esprime orgoglio e gratitudine verso Simone e Davide per aver intrapreso questa straordinaria avventura, capace di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali come la ricerca sulle malattie rare, l’inclusione, l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali e il valore della solidarietà.
“Dade alla ricerca del Delfino Magico” non si ferma qui: la famiglia Tura continuerà a portare avanti il proprio impegno per far conoscere le malattie rare e raccogliere fondi per sostenere progetti a favore delle famiglie coinvolte.