Cronaca 13:43 | 02/07/2025 - Rimini

Rinnovato il protocollo d'intesa tra l'Ispettorato territoriale del Lavoro e la Provincia

Questa mattina, nella sala Marvelli della Provincia di Rimini, si è svolta la terza edizione del seminario Il lavoro femminile nella provincia di Rimini: facciamo il punto e anche la trama, organizzato dalla consigliera di parità della Provincia di Rimini Adriana Ventura e dall’Agenzia per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna.

Dopo il saluto in apertura della vicepresidente della Provincia di Rimini, Daniela De Leonardis, e l’introduzione della consigliera di parità della Provincia di Rimini, che ha coordinato i lavori, il seminario ha visto il succedersi di numerose relazioni:

  • “L’occupazione nel territorio della Provincia di Rimini” della dirigente Area EST Agenzia per il Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Annamaria Di Terlizzi;
  • “Le prestazioni a sostegno della genitorialità e incentivi a favorire l’occupazione femminile” della Direttrice INPS Rimini, Simona De Rosa;
  • “L’Azione ispettiva di contrasto alle discriminazioni: presidio sanzionatorio e poteri degli ispettori del lavoro” del direttore ITL Rimini – Forlì-Cesena, Raffaele Covino;
  • “Attività Istituzionale: alcuni dati” della commissaria della Polizia di Stato, Anna Bisulli;
  • “Empowerment e nuove tecnologie” dello psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Sergio Sangiorgi;
  • “Genitorialità e lavoro” della docente dell’Università di Urbino Piera Campanella;
  • “Armonizzazione vita e lavoro: la contrattazione che crea equità” dei sindacati CGIL CISL UIL;
  • “Sistemi di gestione della parità di genere: integrare gli obiettivi aziendali con i principi della diversità e pari opportunità” della responsabile dei sistemi certificativi RSI – CISE (Azienda speciale della Camera di commercio della Romagna, Barbara Faticoni.

Nel corso del seminario è stato anche rinnovato il protocollo d’intesa tra l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rimini e Forlì-Cesena e la consigliera di parità Adriana Ventura, per consolidare i progetti e le azioni a sostegno della parità di genere e delle pari opportunità tra donne e uomini nel mondo del lavoro.

Il protocollo segue, a livello territoriale, quello sottoscritto tra il direttore generale dell’INL e la consigliera nazionale di parità, e trova un importante  fondamento nell’art. 15 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, che tra le altre disposizioni stabilisce espressamente la cooperazione istituzionale tra gli uffici territoriali dell’Ispettorato del Lavoro e la consigliera territoriale di Parità allo scopo di contrastare “le situazioni di squilibrio di genere” che provocano discriminazioni nei luoghi di lavoro, per individuare e praticare “procedure efficaci” nei casi di violazione delle vigenti norme antidiscriminatorie. Lo stesso art. 15, al comma 5, stabilisce che su richiesta della consigliera di parità, l’Ispettorato territorialmente competente possa acquisire “nei luoghi di lavoro informazioni sulla situazione occupazionale maschile e femminile” per tutto ciò che riguarda il rapporto di lavoro (assunzione, retribuzione, formazione e progressione professionale, cessazione, etc.).

“La novità rispetto al precedente  protocollo – dichiara Adriana Ventura – è che prevede siano esaminate tempestivamente le richieste d’intervento della consigliera di parità, in particolare dando priorità agli accessi ispettivi nei casi in cui l’Ispettorato in particolare ravvisi discriminazioni collegate allo stato di maternità della lavoratrice o dello stato di disabilità di una persona, dalle quali possano emergere profili di natura rilevanza penale. Il richiamo alla maternità è un aspetto assai importante, perché, come si desume dall’ultima Relazione sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e lavoratori padri (redatta dall’INL e pubblicata il 20 maggio scorso), e come per gli anni precedenti, il fenomeno dell’abbandono e della perdita del lavoro da parte delle donne nel caso di maternità è molto esteso. Tuttavia, questi dati vanno esaminati e letti parallelamente a quelli sulla natalità poiché è del tutto evidente che, a fronte della mancata nascita di bambini, decresce anche il ricorso alle dimissioni. Il tema della denatalità è un problema sempre più rilevante che sta contribuendo a causare l’invecchiamento della popolazione (nel nostro Paese si parla di un calo delle nascite del 3,6% nel 2023). Se in provincia di Rimini il dato sulle nascite nel 2024 mostra un trend positivo (con un aumento del 5,28% delle nascite rispetto all'anno precedente) con una inversione della tendenza negativa degli anni passati, tuttavia il saldo naturale (differenza tra nati e morti) rimane negativo, indicando che il numero di decessi supera ancora quello delle nascite (fonte Urbistat e Istat).”

Cronaca