In questi giorni sentiamo molte parole sulla sicurezza urbana. Sembra una gara a chi denuncia di più. Mentre la politica discute, noi siamo in strada a lavorare, spesso con mezzi limitati e con poco personale. Le forze dell’ordine lavorano senza sosta, giorno e notte, per garantire sicurezza a tutti.
I furti ci sono, noi ne arrestiamo molti, ma il flusso non si ferma. Ci troviamo davanti bande organizzate che scelgono obiettivi precisi. E poi ci sono persone allo sbando: tossicodipendenti, stranieri che vivono in colonie abbandonate, gente che ruba il minimo per la giornata ma crea danni continui. Di queste persone, poche finiscono davvero in carcere. Processo veloce e tornano fuori.
Li rivediamo nelle stesse zone dopo poche ore. Di queste ore l’ennesimo arresto di un soggetto già noto, e un collega è finito in ospedale con la testa rotta. Questo è il lavoro quotidiano che non fa notizia. Le telecamere ci sono ma non sono sufficienti. I sistemi che leggono le targhe sono ancora in implementazione.
Ma il punto resta sempre lo stesso: mancano persone. Per incastrare anche il ladro più semplice serve un lavoro lungo. Un’ora di filmato richiede almeno sei ore di analisi, descrizioni, confronti, recupero foto. Una parte del lavoro che nessuno vede ma assorbe tempo e risorse.
Poi ci sono le espulsioni. Gli accompagnamenti nei CPR. I viaggi continui per portare le persone nei centri o sugli aerei. A volte attraversiamo mezza Italia per trovare un posto disponibile. Nel frattempo tutto il resto della città continua a chiedere interventi immediati.
Passata l’emergenza del 25 novembre si cambia tema e si parla dei furti, come se i problemi fossero uno alla volta. In realtà convivono tutti insieme: violenza di genere, furti, degrado, droga, minori, truffe. Tutto ricade su di noi allo stesso tempo. E noi continuiamo a lavorare senza fermarci.
Ogni giorno siamo impegnati su molti fronti, cercando soluzioni reali. Mentre assistiamo a conferenze e comunicati. Noi ci siamo sempre. Non ci tiriamo indietro nemmeno quando richiedono personale in altre città per seguire gli eventi che si susseguono o rinforzare organici in affanno.
Piangiamo organici ridotti dalla spending review e dai tagli della legge Madia. Le chiusure scellerate degli uffici di polizia, scuole comprese, questo rende difficilissimo il recupero degli organici nonostante gli stanziamenti. La sicurezza richiede persone, mezzi e continuità. Serve rispetto per chi la garantisce, e serve che chi decide dia maggiori strumenti. Noi continueremo a fare la nostra parte per garantire sicurezza alla brava gente.

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