Dopo il passaggio al Senato sono stati bocciati anche gli emendamenti presentati alla Camera al Disegno di Legge AS 1479, il decreto sulla gestione delle emergenze alluvionali. Una decisione grave che tradisce i tanti cittadini che riponevano speranza in un intervento più concreto ed efficace da parte dello Stato.
Gli emendamenti bocciati non erano richieste ideologiche ma proposte concrete, frutto di ascolto e confronto con i territori colpiti e portavano in aula la voce di chi ha perso tutto, di chi vive ancora nell’incertezza, di chi aspetta risposte rapide e adeguate. Abbiamo chiesto con forza, ma invano, un incremento delle risorse economiche destinate alla ricostruzione, perché è evidente a tutti che le cifre attuali non bastino a coprire l’entità dei danni. Non possiamo permetterci una ricostruzione parziale o rallentata dalla mancanza di fondi. Nello specifico, avevamo proposto ristori anche per i beni mobili esclusi dagli attuali indennizzi, un aspetto che tocca tantissime famiglie che hanno perso arredi, elettrodomestici e beni personali. Un altro emendamento chiedeva ulteriori indennizzi per le produzioni agricole devastate, un settore chiave per l’economia di molte delle aree colpite, e un sostegno concreto alle amministrazioni locali.
Altro emendamento, sempre bocciato, proponeva misure per snellire la macchina burocratica, quella stessa burocrazia che oggi è un macigno sulle spalle di famiglie e imprese, rallentando ogni tentativo di ripartenza. Dobbiamo mettere i cittadini e i sindaci nelle condizioni di agire, non di impantanarsi in carte e autorizzazioni. Purtroppo, la maggioranza ha scelto di voltare le spalle a queste istanze. La bocciatura di questi emendamenti è una grave occasione persa per dimostrare vicinanza e sostegnoverso chi ha subito perdite inestimabili. È paradossale e inaccettabile che si trovino miliardi per il
Ponte sullo Stretto di Messina, che si destinino ingenti fondi al riarmo o all’aumento degli stipendi dei ministri, e poi si dichiari che non ci sono le risorse per risarcire chi ha perso la casa, i beni di una vita o il frutto del proprio lavoro a causa di eventi catastrofici.
Crediamo fermamente che il ruolo della politica sia quello di servire i cittadini, non di lasciarli soli di fronte alle emergenze. Per questo, nonostante la delusione, non smetteremo di lottare. Continueremo a incalzare il Governo, a proporre soluzioni e a dare voce a chi ancora aspetta una vera ripartenza. Non è giusto che dopo mesi o anni, l’unica risposta sia il silenzio o l’inefficienza.”
Così in una nota il senatore pentastellato Marco Croatti e la deputata del M5S Stefania Ascari.