Quindi è finita. Non bene, anzi malissitmo, nel peggiore dei modi. Secondo il bilancio depositato ieri in Camera di Commercio a Rimini dai dirigenti romagnoli, la perdita di esercizio al 30 giugno 2025 per il club biancorosso ammonta a oltre 4 milioni di euro. Altro che esercizi virtuosi nel rispetto delle regole e della Covisoc. I titoli di coda sono mestamente calati quindi sulla vita di un club che meno di un anno orsono conquistava i play off e la Coppa Italia di categoria alla fine della stagione. "Un epilogo doloroso, per lo sport di Rimini e per la città" commenta il sindaco Jamil Sadegholvaad su Facebook.
Vero. Jamil ha ragione, ma qui c'è un concorso di colpe lungo ormai più di mezzo anno, che non assolve i precedenti proprietari, ma neppure quelli che sono arrivati ultimamente.
Adesso il Rimini sarà escluso dal campionato di serie C, non giocherà sicuramente contro la Torres, società che è già stata avvertita della situazione dagli organi competenti e non si muoverà neppure dall'Isola. Quindi dopo la seconda assenza in campo il 6 dicembre contro la Sambenedettese, questo Rimini Fc verrrà riconosciuto non ideoneo dagli organi competenti alla categoria e quindi estromesso.
Poi si dovà lavorare per la ripartenza: i vecchi colori biancorossi dovranno essere lustrati e rimessi in gioco, organizzando una società che la ami con uomini veri al timone. Capendo che il nuovo start, dati i tempi correnti, starà nel campionato di Eccellenza. Non più sopra.
Del resto non si poteva continuare davvero così. Con una richiesta di penalizzazione un giorno si e uno no.
Proprio oggi il Tribunale Federale Nazionale ha citato in giudizio nuovamente il Rimini Fc, per ulteriori violazioni amministrative.
"Il procuratore federale - recita il dispositivo - a seguito di segnalazioni della Commissione Indipendente per la Verifica dell’Equilibrio Economico e Finanziario delle Società Sportive, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare il Rimini (Girone B di Serie C) e il legale rappresentante del club per una serie di violazioni di natura amministrativa.
La società è stata deferita a titolo di responsabile propria per non aver provveduto, entro il 16 settembre 2025, al versamento dei contributi Inps relativi alle mensilità di maggio e giugno, entro il termine del 30 settembre 2025, al versamento delle liquidazioni periodiche IVA relative al quarto trimestre dell’anno di imposta 2024 nonché, entro il 16 ottobre 2025, al versamento dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF relativi alle mensilità di luglio e agosto 2025. La società è stata deferita a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari ascritte al sig. Antonino Buscemi, amministratore unico della stessa, anch’egli deferito".

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