In un fine settimana che vedrà a Bellaria Igea Marina, tra gli altri, il ritorno della Festa della Piadina, una delle manifestazione più apprezzate giunta alla 22^ edizione, nonché il gran finale della stagione di beach volley targata Kiklos, in città sarà tempo anche di interessanti appuntamenti culturali. Da venerdì 12 a domenica 14 settembre, tre giorni di aperture straordinarie chiuderanno il sipario sull’esposizione estiva dal titolo “Una cosa alata. In bicicletta, alla ricerca della saggezza nella Casa Rossa di Alfredo Panzini”. Realizzata da Claudio Ballestracci e Maria Gregorio nei locali interni della storica residenza di villeggiatura di Panzini, e a Casa Finotti, sua principale pertinenza, la mostra sarà visitabile per tre pomeriggi, dalle 15.00 alle 18.00 a ingresso gratuito. Momento clou, il finissage in programma sabato 13 settembre a partire dalle 17.00, un evento che combinerà ancora una volta cultura e sport, come nello spirito della mostra, alla presenza dei curatori della stessa e di una rappresentanza dell’Accademia Panziniana; un’occasione che sarà celebrata attraverso il reading “Storia di gambe. Il Racconto del Ciclismo”, uno spettacolo narrativo e musicale ideato e interpretato da Marco Ballestracci, il quale sarà accompagnato dal jazzista Massimo Zemolin. In un’unione tra narrazione e musica, verranno raccontate le imprese dei grandi campioni ed i loro legami con le più importanti vicende culturali e sociali del Paese, includendo figure leggendarie come Coppi e Bartali. Il finissage sarà anticipato da una visita guidata in compagnia del curatore Claudio Ballestracci (ore 15.00).
La mostra.
“Una cosa alata. In bicicletta, alla ricerca della saggezza nella Casa Rossa di Alfredo Panzini”: questo il titolo dell’esposizione, la quale prende le mosse dal viaggio che, nel 1903, Alfredo Panzini compie da Milano a Bellaria. Scegliendo la bicicletta quale veicolo che, più di ogni altro, consente di meditare sullo scorrere dell’esistenza. Di qui è nata, non a caso, una delle sue opere maggiori, La lanterna di Diogene, che porta un titolo ‘filosofico’ e segue il movimento narrativo di chi pedala interrogando se stesso e i paesaggi che attraversa e chi li abita: la mostra 2025 offre queste suggestioni, studiando la bicicletta nelle sue molteplici valenze, a partire dalla tecnologia e lungo riflessioni letterarie, filosofiche, ambientaliste. Sensazioni ed emozioni che quest’anno i visitatori hanno l’occasione di condividere percorrendo le stanze della Casa Rossa accompagnati dagli scatti di Michele Buda, docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna: fotografo e ciclista per diletto, Buda ci offre una personale idea di viaggio in solitaria, a più livelli simbolico, rivelando lo stesso ‘strumento’ quale oggetto straordinariamente evocativo, ma senza mai palesarne la presenza. A seguire, nella Stanza delle carte le fotografie ci accompagnano mentre curiosiamo le bozze del libro rivedute da Panzini, esposte nei faldoni, oltre che alcune pagine e copie sui ripiani della credenza. Così anche nella Stanza di Clelia, dove lo stesso copriletto porta un’immagine di Buda. Nella Stanza di Alfredo, per dare forma tangibile al mezzo di locomozione azionato dalla sola forza muscolare umana, esemplari di bicicletta sono smontati e suddivisi in dodici parti, in modo da osservare da vicino le particolarità dei singoli componenti meccanici. Manubri di bicicletta, selle, forcelle campeggiano sopra i dodici leggii che accolgono le fascinose immagini di Daniel Rebour, storico maestro del disegno tecnico a due ruote. Questo allestimento trova il suo contraltare a Casa Finotti, dove protagonista è ancora la bicicletta. Oggi sinonimo di ecologia e rispetto per l’ambiente, quasi venerata da Panzini, palesemente in controtendenza in un periodo storico in cui il Futurismo inneggia alla velocità e ai motori. Al centro dello spazio espositivo, una bicicletta allestita con numerosi megafoni consente, una volta saliti in sella, di pedalare e zittire il rumore del traffico cittadino, facendo scaturire dagli altoparlanti il suono del vento, del mare, degli alberi. Attorno alla bicicletta ‘sonora’ sono esposti alcuni esemplari provenienti dalla grande collezione di biciclette storiche da lavoro di Maurizio Urbinati.
La Romagna dei libri.
Durante le stesse giornate, ossia da venerdì 12 a domenica 14 settembre, sono anche in calendario gli appuntamenti dell’edizione 2025 de “La Romagna dei libri”. Gli incontri con gli autori cominceranno presso i locali di viale Paolo Guidi alle 18.30 di venerdì, con Eraldo Baldini e Massimiliano Costa che presenteranno “Romagna selvatica ieri e oggi. Uomini, animali e ambiente in un territorio. Storia e attualità di specie scomparse, resilienti, tornate e nuove arrivate” (Il Ponte Vecchio, 2025); alle 19.30 sarà poi la volta di Fulvio Gridelli con “Vademecum Rubiconis” (Zacinto edizioni, 2024), mentre alle 21.00 chiuderà la prima giornata l’appuntamento “La lingua d’Italia. L’inedita conversazione di Alfredo Panzini alla radio”, letture di Dany Greggio in collaborazione con l’Accademia Panziniana, con introduzione di Alessandro Agnoletti e Claudio Pasolini.
Il giorno successivo, si riprenderà alle 18.30 presso l’antistante piazzetta Fellini, insieme a Marco Viroli che presenterà “Giovanni dalle Bande Nere. Il Gran Diavolo da Forlì (Il Ponte Vecchio, 2024). A seguire, alle 20.30 le autrici Fiorella Vandi e Laura Valeriani parleranno invece di “Quello era il segnale. Tre donne nel cuore del Novecento (Il Ponte Vecchio, 2025). Domenica 14 settembre si tornerà in Biblioteca, con la curatrice Rosita Copioli a presentare alle 18.30 “ll cavallo in biblioteca. Scritti inediti” (Vallecchi Firenze, 2025), che raccoglie spot per la lettura scritti da Federico Fellini ma mai realizzati; la manifestazione si concluderà poi alle 20.30 con la presentazione di “Malinconia senza rimedio, vita e cinema di Valerio Zurlini” (Mimesis, 2024), con l’autrice Federica Fioroni.