Emma Stone con yorgos Lanthimos, George Clooney e una Italia che torna a brillare al centro della scena. Il Lido una delle giornate clou della sue 82* edizione. Oggi aldi e una di quelle giornate che si annunciano memorabili . Due grandi nomi accendono l'attesa: Emma Stone, musa prediletta di Yorgos Lanthimos e George Clooney, sempre accolto come un ritorno in famiglia. Con Bugonia, Lanthimos e Stone tornano a giocare sul confine tra reale e surreale tra alieni e teorie del complotto : un cinema che non smette di interrogare e sorprendere. Clooney invece porta in concorso un attore in difficoltà ed un'America sempre da decifrare. Ma il respiro di questa edizione non si ferma alle star. Venezia 82 e' anche un inno al cinema italiano che apre la rassegna con La Grazia di Paolo Sorrentino . L'applsuso lungo e sincero che ha accolto il film ne ha confermato la potenza: uno sguardo che invita a dubitare, sorridere, interrogarsi . Il cinema come essenza e come festa. Accanto a lui le voci nuova trovano spazio e coraggio, Michelangelo Gelormini nelle giornate degli autori rilegge un caso di cronaca reale trasformandolo in una opera intima e visionaria, Carolina Cavalli con IL RAPIMENTO DI ARABELLA, porta in scena Benedetta Porcaroli in un viaggio sospeso tra infanzia rubata ed immaginata : un film che osa dire che si può sbagliare ed essere comunque profondamente umani. E mentre il Red Carpet si accende, Venezia ribadisce il ruolo centrale dell'Italia nell'industria audiovisiva. Terzo produttore e fra i primi dieci nel mondo, il nostro cinema è arte ma anche motore economico : dodici miliardi di valore, 124 mila occupati. Al centro del dibattito l'Italian Pavilion, cuore pulsante di incontri, idee e progetti coordinati dal Ministero della Cultura e da Cinecittà. Non è solo glamour, non è solo memoria. Il cinema qui diventa solo sviluppo, educazione e turismo. Basti pensare a film girati in territori meno noti - come Vermigliò in Trentino- abbiano portato nuova linfa al turismo locale. Cinecittà la casa del nostro immaginario è di nuovo protagonista . Non soltanto un marchio ma un orizzonte che si rinnova accogliendo associazioni, autori e produttori ed aprendo il dislogo con l'industria Internazionale. Perché Venezia non è solo un Festival : è il luogo in cui il cinema torna a sentirsi a casa.
Cronaca

15:33 - Rimini