"Quale futuro per il festival di Santarcangelo?
Il problema di fondo è di aver creato un festival estremamente politicizzato a senso unico che nulla c’entra con quello di una volta.
Mi spiego, negli anni 80-90 era simbolo di sperimentazione culturale vera, oggi é diventato prettamente un palco per provocazioni ideologiche, performance scioccanti, nudo in pubblico (artista che si urina addosso),messaggi “woke” unilaterali (sirenetto queer) e contenuti discutibili anche davanti ai bambini (teletubbies con le chiappe al vento al parco giochi).
Un festival che un tempo univa ed emozionava ed oggi divide e fa rimanere sconcertati.
La responsabilità è di chi lo ha trasformato in uno strumento di militanza, lontano dalla cultura aperta e pluralista di un tempo.
Trovavamo quello che non troviamo oggi cioè dissenso, ironia, profondità ma senza una linea ideologica univoca, si alternavano anche autori e registi con visioni anche opposte.
Ovviamente questa non è una bella notizia per la città, perché era un prestigio avere un festival di eccellenza internazionale ma la responsabilità va attribuita a chi l’ha voluto trasformare così, in uno spazio ideologico, spero che da oggi si cambi tendenza e si torni al teatro NON POLITICIZZATO! Sarebbe una vittoria per tutti in primis per la nostra città".
Yuri Magalotti