Opinioni 14:51 | 20/06/2025 - Rimini

"Piano Strategico della Cultura: vietato l'Ingresso (a chi non è allineato)"

"Le ambizioni dichiarate del Piano Strategico della Cultura di Rimini di promuovere inclusione e apertura si scontrano duramente con la realtà dei fatti. Un recente episodio, il divieto di affissione di manifesti ProVita, ha gettato un'ombra inquietante sulle vere intenzioni di un'amministrazione che, pur predicando partecipazione e dialogo, sembra praticare una censura selettiva.

All'indomani della presentazione del Piano, risuonano ancora le parole del Sindaco Jamil Sadegholvaad: "Oggi presentiamo l'avvio di un cammino e non un traguardo. Il senso del Piano strategico della Cultura vuole essere proprio questo: una dimensione immaginabile di tutta la comunità riminese e non solo parte di essa. Vorrei rappresentasse l'incontro tra persone di età ed esperienze diverse, che si mettono a disposizione per la costruzione partecipata di un bene comune."

Parole eloquenti, che però si trovano ad affrontare un passato recente tutt'altro che brillante. La fallimentare candidatura di Rimini a Capitale della Cultura, con centinaia di migliaia di euro "buttati dalla finestra", e la "fuga" del direttore dei Musei, ignorato dall'immobilismo culturale della giunta, sono segnali inequivocabili di una gestione che ha già mostrato le sue crepe. Come si suol dire, quando una strada porta al fallimento, è saggio cambiare direzione.

Eppure, il Piano Strategico della Cultura di Rimini sembra ripartire proprio da lì. Ancora una volta, si ha l'impressione che l'ideologia cerchi di colmare un vuoto che essa stessa ha creato. Le dichiarazioni di intenti non cambiano: "Un Piano che non sarà calato dall'alto e per il quale chiediamo il contributo di tutti," ha affermato l'Assessora alla Cultura della Regione, Gessica Allegni.

A farle eco, l'Assessore alla Cultura, Michele Lari, che ha elencato una serie di valori guida: "Ci muoveremo guidati da valori precisi: accoglienza e apertura, pluralismo culturale e linguistico, condivisione, prossimità e ascolto dei territori, intergenerazionalità, creatività diffusa, sostenibilità ambientale, sociale ed economica, innovazione nei linguaggi e nei processi… Vogliamo che la cultura sia anche cura, relazione, occasione di emancipazione e di salute pubblica."

L'incontro di presentazione si è persino aperto con una interessante performance di Marco Morosini intitolata "VIETATO L'INGRESSO", che auspicava "una riflessione sulle barriere fisiche e culturali che separano gli individui nella società." Una coincidenza amara, data la successiva evoluzione degli eventi.

Noi, come Forza Italia Rimini, abbiamo accolto l'invito con la consueta baldanza ed entusiasmo, desiderosi di contribuire allo sviluppo culturale della nostra città. Nonostante anni di esclusione da un confronto aperto su questi temi, la nostra voglia di essere coprotagonisti della rinascita culturale di Rimini non si è mai affievolita.

Poi, il fulmine a ciel sereno: il primo diktat culturale. A meno di una settimana dalle tante e belle dichiarazioni di apertura, la verità è venuta subito a galla. Il divieto di affissione del manifesto dell'associazione ProVita sull'educazione Gender e la Carriera Alias, etichettato come contenente "contenuti discriminatori", ha squarciato il velo. Ma è proprio qui che emerge la contraddizione: se c'è qualcosa di discriminatorio, è l'ideologia di chi impedisce a chi non è allineato di esprimere liberamente le proprie idee. Alla faccia della libertà di opinione e di confronto tanto sbandierate da questa giunta. La realtà, cari Sindaco e Giunta, è che se si osa pensare diversamente da voi, si diventa un "nemico della vostra cultura" e si viene messi a tacere con ogni mezzo. Ricordiamo ancora le parole del Sindaco: "...Vorrei rappresentasse l'incontro tra persone di età ed esperienze diverse, che si mettono a disposizione per la costruzione partecipata di un bene comune." La pluralità di idee e opinioni è la vera sorgente di una democrazia partecipata. Il bene comune richiede vera condivisione e non di sottrarsi alla complessità della realtà, che va ben oltre la visione di un singolo partito. Vivere la vita, e di conseguenza anche la politica, con un autentico desiderio di bene, di bello e di vero, è l'unica via per una crescita culturale autentica e inclusiva. Chiediamo quindi il ritiro della censura ai manifesti di ProVita e invitiamo il nostro Sindaco ad accettare un confronto vero su questi temi, organizzando insieme un incontro pubblico di confronto sereno e sincero, Siamo certi che solo così si possa attuare un vero processo di democrazia partecipata".

Davide Frisoni Forza Italia Rimini

Responsabile Dipartimento Cultura Emilia Romagna

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