IL MARE È DI TUTTI, NON DEI CONCESSIONARI-SPIAGGE LIBERE, LAVORO DIGNITOSO, SERVIZI PUBBLICI: IL COMUNE DI RIMINI TRADISCE IL BENE COMUNE. A Rimini si sta consumando l’ennesimo atto di privatizzazione strisciante ai danni della collettività. A pochi giorni dall’apertura della stagione balneare, il Comune non ha rinnovato l’affidamento del servizio di salvataggio sulle spiagge libere alla cooperativa sociale Ondanomala, una realtà che da oltre 12 anni garantisce sicurezza, inclusione e assistenza nelle poche porzioni di costa non in mano ai privati.
Il motivo? “
Dodici lavoratori e lavoratrici, alcuni appartenenti a categorie protette, sono oggi senza risposte e senza lavoro, abbandonati da un’Amministrazione che dedita all’appalto a ribasso. Intanto, spuntano torrette private sulle spiagge libere, montate da soggetti legati ai concessionari.
Non è un caso. È una scelta politica.
Quella di Ondanomala non è un’impresa qualunque: è una cooperativa sociale, un’istituzione operaia, che unisce il sapere professionale alla solidarietà, all’inclusione, alla tutela dei beni comuni. Ha garantito per anni un servizio pubblico con standard qualitativi alti, senza piegarsi alla logica dell’appalto al ribasso, dando lavoro stabile a chi spesso è escluso: persone con disabilità, categorie fragili, persone in cerca di lavoro dignitoso.
Il Comune, invece di tutelare e rafforzare questa esperienza, la espelle dal sistema, senza fornire spiegazioni. La posta in gioco, però, è molto più ampia di 12 posti di lavoro. È l’idea stessa di cosa deve essere una città.
LE SPIAGGE SONO DI TUTTI, NON UN BANCOMAT PER I PRIVATI
A Rimini, solo il 5-6% della costa è ancora pubblica. Il resto è stato progressivamente ceduto ai concessionari, che ne fanno un uso commerciale, escludente, spesso aggressivo e spesso nelle maglie dell’economia sommersa. In questi anni, le ultime spiagge libere sono sopravvissute solo grazie alle lotte popolari: comitati, movimenti, cittadini che hanno difeso il diritto al mare contro l’avidità del mercato.
Il Comune non solo non difende queste isole di resistenza, anzi: le smantella pezzo dopo pezzo. Toglie il salvamento pubblico. Permette l’occupazione da parte di privati. Estromette chi lavora per il bene comune. Tutto questo per piegarsi al solito ricatto: o ti sottometti al profitto, o sei fuori.
IL MODELLO RIMINI È UN FALLIMENTO: PROFITTI PRIVATI, LAVORO POVERO, TERRITORIO VENDUTO
Ci raccontano da anni una Rimini dell’”esperienza”, un modello turistico fatto di eventi, enogastronomia e intrattenimento per attrarre investitori e turisti, da vivere come un “local”. Se un turista facesse però un giorno da local, scoprirebbe la precarietà cronica, i salari da fame, le esternalizzazioni.
Rimini vive di turismo, ma sfrutta senza vergogna chi quel turismo lo rende possibile: camerieri, bagnini, operatori dei servizi, educatrici, lavoratori stagionali e intermittenti. I beni comuni diventano moneta di scambio tra politica e rendita. Il Comune, da presidio dei diritti sociali, si trasforma in un agente immobiliare che svende pezzi di città.
NOI VOGLIAMO UN’ALTRA RIMINI
Una Rimini dove le spiagge siano davvero pubbliche, accessibili, curate da chi le vive con spirito di servizio e non di profitto.
Una Rimini che dia valore al lavoro, che investa nella cooperazione sociale, nell’inclusione, nella giustizia ambientale.
Una Rimini che smetta di inseguire gli interessi particolari di questa o quella lobby, e inizi a costruire un’economia del bene comune, della cura, della dignità.
Per questo pretendiamo:
Il rinnovo immediato dell’affidamento alla cooperativa Ondanomala, che va riconosciuta come presidio sociale e non come un semplice fornitore di manodopera.
L’apertura di un confronto pubblico sulle spiagge libere, la gestione dei beni comuni e i servizi pubblici balneari.
Un piano per estendere le spiagge pubbliche a discapito della rendita privata, riconvertendo parte delle concessioni.
La fine degli appalti al massimo ribasso e l’adozione di criteri sociali e ambientali nella gestione dei servizi.
La creazione di un Osservatorio pubblico e indipendente su lavoro stagionale, spiagge e turismo, con partecipazione delle realtà sociali e dei lavoratori.
NON È SOLO UNA SPIAGGIA. È LA CITTÀ CHE VOGLIAMO.
IL MARE NON SI VENDE – SI DIFENDE!
SPIAGGE PUBBLICHE, LAVORO DIGNITOSO, SERVIZI PER TUTTI!
POTERE AL POPOLO – RIMINI