Politica 12:01 | 19/05/2025 - Romagna

Provincia di Rimini, gestione del personale: le precisazioni delle Organizzazioni Sindacali

In seguito alla pubblicazione di un articolo stampa locale in data 09 maggio, riportante "notizie poco chiare" sulla gestione del personale all'interno dell'ente Provincia di Rimini, le Organizzazioni Sindacali FP CGILCISL FPUIL FPL, sentono la necessità di fornire alcune precisazioni.

Le sigle sindacali ricordano di aver aperto uno stato di agitazione del personale già nello scorso ottobre, coinvolgendo anche la Prefettura come organo di mediazione. Tale stato di agitazione è tuttora in corso, al fine di tutelare il personale dipendente, considerato "l'unica vittima di una situazione con radici lontane e implicazioni sia gestionali che amministrative".

In questi mesi, l'impegno delle scriventi si è concentrato sulla quantificazione precisa della situazione economica (rimasta indefinita fino allo scorso marzo) e sulla ricerca di soluzioni per minimizzare i danni al personale, "totalmente incolpevole della situazione creatasi".

Le sigle precisano che l'ente ha proceduto alla chiusura unilaterale dei contratti decentrati 2023 e 2024, senza la firma delle RSU e delle Organizzazioni Sindacali.

Il quadro della situazione

Nel 2014, quando il Decreto Legge Renzi trasformò l'ente in struttura di secondo livello, la Provincia di Rimini contava circa 290 dipendenti, un numero inferiore di circa cento unità rispetto alle altre due Province romagnole. In tempi rapidi, l'organico è stato ridotto a circa 70 unità, con il trasferimento del personale a Comuni e Regione Emilia Romagna. Anche le altre Province romagnole hanno subito tagli al personale, ma in misura molto minore e con un organico di partenza più consistente.

Le Organizzazioni Sindacali sottolineano come la Provincia di Rimini abbia mantenuto competenze significative, tra cui viabilità provinciale, edilizia scolastica superiore, piano territoriale di smaltimento rifiuti e pianificazione urbanistica, supporto al PNRR e Polizia Provinciale, oltre a "un'altra lunga serie di adempimenti amministrativi e tecnici" per i quali l'organico attuale, di circa 80 dipendenti, risulta "largamente insufficiente".

FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, evidenziano che, parallelamente al ridimensionamento dell'ente e alla riduzione dell'organico, che ha avuto un impatto significativo sui fondi destinati alla contrattazione di secondo livello, e in concomitanza con una legislazione nazionale che ha compresso l'entità dei fondi stessi, si sono verificati "errori a cascata" nella quantificazione di tali fondi, almeno nell'ultimo decennio. Errori che "non sono imputabili ai dipendenti".

Le Organizzazioni Sindacali ribadiscono il loro impegno a evitare o ridurre al minimo i danni per i dipendenti in termini di produttività, avanzamenti economici, progetti e responsabilità, e stigmatizzano la "eccessiva riduzione dell'organico" degli ultimi anni, che ha comportato un aumento del carico di lavoro per i dipendenti, con il rischio di non vederlo adeguatamente riconosciuto. A tal proposito, le sigle sindacali invitano l'amministrazione dell'Ente a considerare anche le novità introdotte dalla recente Legge 69/2025 sulla Pubblica Amministrazione.

Le Organizzazioni Sindacali precisano che, nonostante gli incontri avvenuti, non è stato ancora raggiunto alcun accordo con l'amministrazione e lo stato di agitazione rimane aperto. Al momento, non risultano tagli di personale o blocchi delle assunzioni e del turn over. È in corso un piano di risanamento economico sui contratti decentrati per il recupero dei fondi, e si sta valutando un piano di rientro che, tuttavia, non è stato ancora illustrato completamente. Le sigle ribadiscono la necessità di incrementare l'organico, "troppo ridimensionato in questi anni rispetto alle funzioni rimaste in carico agli enti di secondo livello ex Province".

Nei prossimi giorni, le nuove Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e le Organizzazioni Sindacali incontreranno l'amministrazione provinciale per definire le modalità operative del piano di recupero e le strategie per il fabbisogno di personale.

Le Organizzazioni Sindacali concludono ribadendo il loro impegno per il "buon funzionamento dell'Ente", che necessita di un rafforzamento attraverso nuove assunzioni, e la loro determinazione nel tutelare i diritti dei dipendenti attualmente in servizio.